REDAZIONE FANO

No all’invasione delle super batterie. Stop al maxi-impianto a Carrara

L’opera da 175 megawatt, bocciata dal Comune, è stata proposta dalla società Bess in località Torno, non lontano dalla centrale elettrica. "Quella è un’area agricola, l’intervento non è compatibile".

Esempio di centrale Bess, cioè Battery energy storage system, sistemi di stoccaggio energetico in batteria (archivio)

Esempio di centrale Bess, cioè Battery energy storage system, sistemi di stoccaggio energetico in batteria (archivio)

di Anna Marchetti

Il Comune dice no all’impianto di accumulo energetico da 175 MW, proposto dalla società Bess Fano srl che dovrebbe sorgere a Torno, non lontano dalla centrale elettrica di Carrara. "Un’area attualmente destinata – fanno notare dal Comune – a coltivazioni agricole tradizionali di pregio e questo rende l’intervento non compatibile con il contesto agricolo-produttivo e paesaggistico locale. L’impianto destinato all’immagazzinamento elettrochimico di energia e al collegamento con la rete nazionale tramite la stazione Terna a Carrara, ha suscitato numerose perplessità tra gli uffici tecnici e l’amministrazione comunale. Nonostante l’importanza riconosciuta a livello nazionale dei sistemi di accumulo per la gestione delle fonti di energia rinnovabile non programmabili, quali il fotovoltaico e l’eolico, il Comune ha sollevato serie preoccupazioni in merito all’impatto che questo impianto potrebbe avere sul territorio, in particolare sull’ambiente, il paesaggio rurale e il suolo agricolo".

E ancora: "Dagli uffici competenti del Comune sono emerse carenze documentali nelle integrazioni fornite dalla società proponente. Tali mancanze riguardano soprattutto la valutazione degli impatti ambientali e paesaggistici, inclusi gli effetti acustici, l’inquinamento luminoso ed elettromagnetico, nonché la mancanza di misure di mitigazione e compensazione". "Questo tipo di impianto – commenta il vice sindaco Loretta Manocchi – comporterebbe una trasformazione inaccettabile del paesaggio rurale, con un consumo del suolo agricolo prezioso e una riduzione della capacità produttiva alimentare del nostro territorio. Si tratta di una scelta che riteniamo non sostenibile per il futuro del settore agricolo, e per questo ci opponiamo con forza".

Il parere negativo espresso dalla giunta Serfilippi è stato inviato al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase) ed è stata chiesta "una revisione del progetto e una valutazione più approfondita dell’impatto che l’opera avrebbe sul territorio e sull’economia agricola locale". A sollevare la questione a marzo di quest’anno era stato il comitato cittadino "Uniti contro la centrale" preoccupato che Carrara "si possa trasformare in una zona industriale. Queste strutture (super batterie alte fino a 7 metri) vanno realizzate nelle zone industriali, non in quelle agricole da sempre vocate alla coltivazione. Il nostro territorio non è in vendita". E già in quella occasione il comitato chiedeva l’intervento dell’allora sindaco Seri e della giunta di centrosinistra.