TIZIANA PETRELLI
Cronaca

La carica delle tagesmutter, nuovo nido domiciliare a Fano

Le operatrici: "Più che un lavoro una filosofia. Ma il Comune non ci aiuta"

Asilo

Fano (Pesaro e Urbino) 5 ottobre 2016 - E' stato già inaugurato, ma non può ancora partire l'attività educativa del secondo nido domiciliare di Fano. "Sono in attesa della documentazione da parte del Comune che dovrebbe arrivare a breve" spiega Monica Algeri, 39enne mamma di due bambini di 5 e 9 anni, una delle 26 tagesmutter professionalmente formate negli ultimi anni dalla Provincia di Pesaro e Urbino a conclusione del percorso di "Operatori nidi domiciliari", gestito in ati dalla Coop sociale Labirinto ed il Centro per l'impiego di Fano.

In pratica la Algeri dopo aver conseguito la qualifica ha diviso la sua casa in due trasformando il piano superiore di quell'appartamento in via Vittime di Nassirya a Ponte Murello, in un asilo nido che potrà ospitare fino 5 bimbi alla volta, da 0 a 36 mesi. "E' la casa dove abito con la mia famiglia – spiega l'Algeri -: un ambiente domestico, quindi, in cui si evita al piccolo il trauma del distacco casa-asilo. Al piano di sopra ho trasformato gli spazi seguendo le norme che regolano questo tipo di servizio compresa una stanza per il riposino e una per le attività ludico ricreative". La tariffa è oraria e varia dai 5 euro ai 3 euro l'ora a seconda dei pacchetti. L'orario è dalle 7 alle 15.

A Fano è la terza volta che si tenta di abbracciare quella che più che una opportunità professionale è una filosofia educativa. Di nidi in casa ne è nato prima uno a Cuccurano, in via D'Antona, poi uno a Tombaccia che però ha dovuto chiudere i battenti in fretta perché i costi erano superiori ai guadagni. "Non è semplice – spiega Gigliola Falcioni Mei che con la sorella Maurizia gestisce l'omonimo nido domiciliare di Currurano – perché ti trovi a gestire contemporaneamente due famiglie con due case. L'asilo che ho creato con mia sorella nasce in una casa che abbiamo preso in affitto e diviso in due: gli 0-24 mesi al piano di sotto e 24-36 al piano di sopra. Così abbiamo dimezzato le spese. Ho lavorato 10 anni nei Servizi Educativi del comune, poi ho scelto di intraprendere questa avventura che è una bellissima proposta educativa. Io non lavoro coi bimbi, ma vivo la mia vita con i bimbi nel nostro nido. E' una seconda famiglia e 'tu' non sei la maestra ma diventi la 'zia' ". Le tariffe variano dai 5,75 ai 3,50 euro all'ora. "In Italia l'Educazione è valutata zero – conclude la Falcioni Mei -: se penso al lavoro che faccio e al mio guadagno risicato mi viene tristezza. Perché noi guardiamo quanto costa il servizio, ma non pensiamo alla persona a cui affidiamo i bambini. Salvo poi chiedere le telecamere negli asili. Spiace poi che col Comune non si vada avanti. Mi hanno dato l'autorizzazione ma vorrei essere inserita anche nella Carta dei Servizi. Non hanno capito il valore aggiunto che è per loro. Se avessimo un finanziamento pubblico potremmo abbassare le tariffe per le famiglie>. Qualche mese fa invece il consiglio comunale di Fano ha votato a larga maggioranza una mozione per chiedere alla Regione di riequilibrare i finanziamenti destinati al Servizio Sperimentale Nidi Domiciliari e di destinare direttamente ai Servizi Educativi la parte non utilizzata di quel Fondo.