BENEDETTA IACOMUCCI
Cronaca

Da no mask a neonazi: in manette il ragazzo che s’incatenò al banco

Valerio Tellenio, 22 anni fanese, arrestato insieme ad altre 11 persone in tutta Italia. L’accusa è di far parte di un’associazione suprematista e sovversiva. Durante la pandemia inscenò una clamorosa protesta a scuola che finì con un Tso

Un coltello sequestrato durante le perquisizioni in tutta Italia

Un coltello sequestrato durante le perquisizioni in tutta Italia

Fano (Pesaro), 4 dicembre 2024 – Da no mask a neonazi. Sembra questa la parabola di Valerio Tellenio, 22 anni, fanese, arrestato nell’ambito di un’indagine coordinata dalle Procure della Repubblica di Bologna e Napoli, nei confronti di appartenenti ad una associazione suprematista e accelerazionista, attiva anche su Telegram. Si chiama “Werwolf division” (dal nome delle divisioni naziste che compivano atti di sabotaggio e guerriglia contro gli Alleati), poi rinominata “Divisione Nuova Alba”.

Secondo gli investigatori i membri dell’associazione non solo negavano la Shoah e promuovevano il suprematismo, ma volevano “sovvertire l’ordinamento per istaurare uno Stato etico e autoritario” incentrato sulla “razza ariana” anche con il progetto di “azioni violente nei confronti di alte cariche delle Istituzioni”. Nel mirino, ad esempio, c’era la premier Giorgia Meloni, al centro di un vero e proprio attentato progettato nelle chat. Inoltre avevano contatti con l’“Ordine di Hagal”, associazione neonazista attiva sul territorio nazionale e disarticolata a fine 2022 dalla Digos partenopea.

Sono 25, in totale, gli indagati per i quali è stata disposta ieri la perquisizione personale, locale e informatica. Sono 12, invece, quelli raggiunti da ordinanze di custodia cautelare in carcere nell’indagine della Polizia, tra i quali figura anche Tellenio, l’unico della provincia di Pesaro Urbino. Per quanto riguarda gli altri, ben cinque sono del Bolognese, tra cui Daniele Trevisani e Andrea Ziosi, che secondo gli investigatori avrebbero ricoperto ruoli di vertice, sia per le attività di propaganda e proselitismo, sia per “istigare a compiere azioni violente”. Altri presunti appartenenti alla cellula neonazista sono di Milano, Vicenza, Palermo, Pescara, Bari. Le perquisizioni nei confronti degli indagati hanno portato al sequestro non solo di cimeli, bandiere e materiale con simboli nazisti o neofascisti, ma anche di coltelli e katane nonché armi da sparo.

Come Tellenio sia finito in questo giro – qualora venissero confermate le contestazioni nei suoi confronti – è qualcosa che al momento appare di difficile comprensione, ma forse certe frequentazioni che già aveva intessuto negli ultimi anni l’avevano portato a conoscere un mondo di istanze in qualche modo apparentate.

Si ricorderà che nel maggio 2021, quando il Covid ancora infuriava, uno studente dell’Olivetti a Fano si rifiutò di indossare la mascherina in classe, come le normative imponevano. Per evitare di essere cacciato, era arrivato ad incatenarsi al banco con il lucchetto della bici. La scuola aveva chiamato i carabinieri, poi era giunta anche l’ambulanza. Quel ragazzo allora 18enne, portato al Pronto soccorso e poi sottoposto a Tso, era Valerio Tellenio, che poi era finito anche ricoverato in Psichiatria a Muraglia.

Il caso, nei giorni caldi della pandemia, quando la divisione sociale per le misure restrittive imposte dal governo scavava un solco sempre più profondo, aveva suscitato un grande clamore a livello nazionale. Per aver inscenato quella protesta, Tellenio era anche finito sotto processo per interruzione di pubblico servizio, assieme all’allora 67enne Lamberto Roberti, che si faceva chiamare “il Costituzionalista”, e che come Valerio avrebbe poi raccontato, lo sosteneva nelle sue più radicali convinzioni.

Per questa accusa erano stati assolti entrambi nell’ottobre dell’anno scorso, e Valerio, abbandonato l’istituto Olivetti, si era iscritto a un corso professionalizzante, sempre a Fano, per apprendere il mestiere di idraulico. Una cornice di normalità forse solo apparente, per un ragazzo che invece, sembra aver coltivato interessi e passioni tutt’altro che ortodossi.