E’ stata liquidata il 10 maggio 2022 la rendicontazione presentata dalla Pro Loco Fanum Fortunae al Comune di Fano, per vedersi rimborsate le spese del Natale Più 2021-22. Spese che stando alla convenzione stipulata tra l’amministrazione comunale fanese e l’associazione, avrebbe dovuto essere presentate "entro 15 giorni dal termine" dell’evento, "tramite una rendicontazione finale sottoscritta del legale rappresentante dell’associazione". Chiaramente, pena invalidità. L’attività amministrativa, infatti, a differenza di quella politica, "parla per atti". E l’atto è valido se al termine dell’iter contiene anche tutti gli elementi costitutivi essenziali e vede rispettati tutti i principi giuridici che regolano la forma e il contenuto. Elementi non sempre presenti. Infatti, dopo aver già raccontato che la firma sul documento non era del legale rappresentante, anche altri dettagli non corrispondono a quelli indicati nel contratto stipulato, valido per ottenere il rimborso. Ma andiamo per gradi.
Il presidente della Pro loco Giacomo Grandicelli l’altro giorno, spiegando perché si era firmato "presidente" sul documento di rendicontazione presentato dalla Pro loco il 10 febbraio 2022 quando presidente era invece Massimo Macor, si è giustificato dicendo che "quando sono diventato presidente il 26 aprile, mi sono trovato a dover rispondere alla richiesta del Comune di integrare la documentazione già prodotta". La sua segreteria ha quindi preparato la documentazione, che lui ha firmato senza notare che la data non era stata cambiata. Ma cambiare la data, non sarebbe stato legalmente possibile. Perché nella convenzione siglata dal Comune (nella persona del dirigente Adriano Giangolini) e l’associazione Pro Loco, viene indicato chiaramente che il contributo di 60mila euro verrà erogato solo dopo che "la Pro loco predisporrà un consuntivo dettagliato e verificabile delle spese e delle entrate relative alle attività svolte oggetto della presente convenzione entro 15 giorni dal termine dello stesso". Un documento perfezionato, con la data di maggio, non sarebbe stato quindi ammissibile. E’ pur vero che nel contratto si legge anche: "Potrà essere autorizzato dall’Amministrazione un tempo maggiore per la presentazione della suddetta rendicontazione a seguito di richiesta adeguatamente motivata". Una richiesta che però non si trova agli atti.
Il documento di liquidazione infatti è datato 10 maggio, conseguente alla "integrazione" prodotta da Grandicelli il 6 maggio, che lui sostiene essergli stata richiesta dalla pubblica amministrazione. Quello che però non torna è che, nei documenti che abbiamo ottenuto dal Comune tramite regolare accesso agli atti, non si trova traccia né della "autorizzazione" dell’amministrazione ad ottenere un tempo maggiore, tantomeno della "richiesta di integrazione dei documenti". E’ anche questo un accordo verbale come Grandicelli sostiene di aver ottenuto quest’anno per posizionare le luminarie prima di essere legalmente autorizzato? Abbiamo quindi posto un quesito specifico all’avvocato Giovanni Orciani, esperto in materia di Anti-corruzione. Una pubblica amministrazione può rilasciare autorizzazioni in forma verbale? "Secondo i sistemi anticorruzione che devono avere gli enti pubblici - la risposta del legale -, tutti i processi devono essere tracciati e archiviati… nulla può essere lasciato ad accordi verbali".
Tiziana Petrelli