Mura augustee in 3D con gli occhiali hi-tech

Progetto del Centro studi vitruviani con la Politecnica delle Marche. "Faremo un rilievo completo del millenario monumento"

Mura augustee in 3D con gli occhiali hi-tech

Le mura romane di Fano, al centro di un progetto digitale dell’università di Ancona

Le mura augustee ricostruite in 3D, diventeranno protagoniste di un tour virtuale al quale si potrà accedere da cellulari, tablet e computer. Inoltre nel prossimo futuro le mura si potranno vedere nella loro originaria bellezza indossando specifici visori mentre si cammina a fianco di quello che rimane oggi del sistema difensivo romano. "Il progetto ‘Murum Dedit-Mura Digitali’ – ha spiegato il presidente Dino Zacchilli – è del Centro studi Vitruviani che ha chiesto all’Università Politecnica delle Marche il rilievo completo, mai eseguito finora, del millenario monumento".

L’incarico è stato affidato al Dipartimento di Ingegneria civile, edile e architettura dell’ateneo anconetano per un importo di 32mila euro: il coordinamento scientifico è di Paolo Clini per l’Università e del coordinatore Oscar Mei per il Centro studi Vitruviani. Tra l’altro il Dipartimento di Ingegneria civile, edile e architettura ha già costruito per ArcheoFano un modello 3D virtuale di Fanum Fortunae che ora si potrà arricchire delle mura augustee. "A questo punto – ha ricordato Clini – rimarrebbe solo da effettuare il rilievo e la ricostruzione dell’anfiteatro romano".

Nelle giornate del 2, 3, 4 ottobre, laser scanner e droni guidati dai tecnici dell’Università Politecnica delle Marche realizzeranno il rilievo digitale di tutte le mura per poi riprodurle a computer nella loro interezza. "Costruiremo il gemello digitale, tridimensionale, delle mura augustee – ha chiarito il professor Paolo Clini – attraverso l’utilizzo delle tecnologie più moderne. Un gemello digitale che ci permetterà di rilevare particolari impossibile da vedere a occhio nudo, che servirà agli archeologi per accrescere conoscenze e informazioni sulle mura, anche in funzione della loro conservazione, e ne faciliterà la visita a cittadini e turisti".

"Anche in archeologia – ha commentato il professor Mei – non si può più fare a meno dalle nuove tecnologie. Il gemello digitale delle mura sarà un elemento imprescindibile per la conoscenza della cinta muraria cittadina, una eccellenza di Fano insieme all’Arco d’Augusto". "Questo è un primo passo – ha insistito Clini-- verso la creazione di nuovi modelli turistici che in alcuni luoghi, come ad esempio Pompei, sono già realtà". "Ci sono – ha commentato l’assessore alla Cultura Lucia Tarsi – altre città del Carnevale e della marineria, mentre di città di Vitruvio c’è solo Fano: un’identità unica. Bene dunque la raccolta dati e la ricognizione digitale delle mura che saranno un moltiplicatore di effetti".

Il presidente Zacchilli ha fatto presente come il progetto "Murum Dedit-Mura Digitali" abbia partecipato al bando crowdfunding promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Fano e sia stato ammesso al finanziamento. Si conta su donazioni di enti, aziende e privati e alla conferma da parte del Comune del contributo 2024 che si spera sia almeno pari a quello del 2023, che era di 30mila euro.

Anna Marchetti