Fano, 10 luglio 2024 – Morta dopo due giorni di agonia, dopo aver battuto violentemente la testa nella "gradonata trappola" di Torrette. La famiglia presenta querela per omicidio colposo chiamando in causa il Comune. La tragedia è avvenuta venerdì scorso ed è costata la vita a Donata Maria Genovese, 74 anni, residente a Fossombrone che, dopo due giorni in coma, è deceduta all’ospedale di Pesaro dove era stata trasportata d’urgenza.
"Venerdì scorso intorno alle 17 mia madre stava passeggiando nel lungomare di Torrette con il suo deambulatore – racconta il figlio Federico Gaudenzi –. Al momento della caduta non mi trovavo insieme a lei ma, quando non l’ho vista tornare, mi sono incamminato per cercarla. Mia mamma si trovava in fondo a quella scalinata, aveva sangue sul viso e le faceva male una spalla, a soccorrerla tra i primi è stata una turista olandese. Il titolare della gelateria che si trova a poca distanza ha subito chiamato il 118 e io l’ho tranquillizzata dicendole che le avrebbero fatto una medicazione e che poi saremmo tornati a casa. I sanitari l’hanno caricata sull’ambulanza, le hanno messo il collare e l’hanno distesa e a quel punto ha smesso di parlare e teneva gli occhi sbarrati".
"Arrivati al pronto soccorso il medico ci ha detto che aveva battuto la testa, aveva un’emorragia molto estesa. E mia madre non ce l’ha fatta e ci ha lasciato domenica, dopo essere entrata in coma a causa del trauma cranico subito". E ieri pomeriggio alle 16 a Fossombrone è stato celebrato il funerale della donna. Ora la famiglia promette una battaglia legale contro il Comune e ha affidato all’avvocato Michele D’Accardi l’incarico di depositare, oggi, una querela per omicidio colposo.
"In quel punto sono cadute altre persone – commenta l’avvocato – almeno una quindicina secondo quanto ci è stato segnalato. Poco dopo l’incidente accaduto alla madre dei miei assistiti Federico e Mirco i figli della donna, ci hanno raccontato che è scivolata anche un’altra persona. E’ un punto molto pericoloso e a causa della caduta una donna ha perso la vita. Nella querela che presento ipotizzando l’omicidio colposo come figura di reato chiedo che vengano accertate le responsabilità da parte di chi ha permesso la realizzazione di quella struttura".
La preoccupazione nei confronti di quella gradonata realizzata alcuni mesi fa era già stata espressa dagli operatori della zona. La scalinata, così come concepita architettonicamente, non presenta una protezione né un corrimano. Ha una struttura circolare, piuttosto ripida, che risulta alquanto scivolosa e impervia mettendo in pericolo l’incolumità di chi la utilizza, soprattutto persone anziane, disabili e bambini. A protezione dell’area, da venerdì scorso, è stata messa una transenna. Lo stesso sindaco Massimo Seri, aveva ammesso che erano scivolate alcune persone. Già dalla conclusione dei lavori c’è chi aveva manifestato l’opportunità di delimitare il camminamento con delle fioriere e prevedere un corrimano lungo la scala per la sicurezza delle persone.