La missione di don Sandro: “In mare con la nave che salva i migranti”

Fano: il sacerdote affianca la barca della Ong Mediterranea di Luca Casarini. “Siamo vicini a Lampedusa. I soccorsi? Ci hanno insegnato come si fa”

Don Sandro Messina sulla barca d’appoggio; nel tondo, Luca Casarini

Don Sandro Messina sulla barca d’appoggio; nel tondo, Luca Casarini

Fano, 25 agosto 2024 – In mare con la nave che salva i migranti. Con la benedizione di Papa Francesco. Parte dalla Fondazione Migrantes di Fano l’idea di affiancare alla missione ‘Sar’ (ricerca e soccorso) di Mediterranea Saving Humans, partita venerdì notte da Trapani, una barca d’appoggio organizzata congiuntamente alla Conferenza episcopale italiana, per far sentire ai volontari e ai migranti salvati dai marosi, la vicinanza della Chiesa. Ed è grazie al sacerdote fanese don Sandro Messina e al sostegno dei vescovi italiani (in primis monsignor Andrea Andreozzi, la cui Diocesi di Fano Fossombrone Cagli Pergola finanzierà in parte la missione) che la Mare Jonio - un rimorchiatore riutilizzato per le operazioni di salvataggio di Mediterranea - in questo momento è affiancata da una barca a vela di supporto con a bordo i due direttori diocesani di Fano (don Sandro Messina) e di Caltanissetta (Donatella D’Anna) assieme ad altri volontari e personale medico, oltre a un mediatore culturale e a un piccolo gruppo di giornalisti che ha risposto all’invito.

“Come Migrantes Fano siamo stati i promotori - spiega al telefono don Sandro - di questa presenza, che non rappresenta un intervento diretto nelle operazioni di soccorso (sebbene ci abbiano preparato, spiegandoci le varie fasi) ma ha la funzione di testimoniare e monitorare la missione di salvataggio. Siamo partiti da Trapani ieri sera e ora siamo più o meno nella zona dell’isola di Lampedusa. Stiamo navigando”. Mentre don Sandro parla, tutt’intorno è calma piatta, sia come mare che come segnalazioni di intervento dalla Mare Jonio. “Qui siamo tutti di provenienza diversa - spiega don Sandro - di religioni e credi differenti, ma ci accomuna il desiderio di vivere un’umana fraternità. Quindi lo spirito è molto bello, collaborativo e partecipativo. Mi sento veramente fortunato di poter partecipare anche io a questa iniziativa”. E’ Migrantes Fano che ha fatto richiesta alla Migrantes nazionale di poter finanziare questa barca a vela di appoggio. “A marzo come direttore Migrantes Fano - racconta don Sandro - ho partecipato ad un’iniziativa di raccolta fondi del gruppo Mediterranea di Pesaro. C’era Luca Casarini (l’attivista, capo della missione Mediterranea, ndr) e gli chiesi di partecipare. Il mio era un desiderio personale, ma essendo anche direttore Migrantes, la cosa si è allargata è questo desiderio è diventato un progetto della Diocesi di Fano. Il vescovo Andrea infatti si è mostrato subito entusiasta e collaborativo tanto che contribuirà anche con una donazione, che non copre tutto il viaggio perché poi il grosso del finanziamento è dalla migrantes nazionale”.

In questi quattro mesi don Sandro ha partecipato a tutti gli incontri e le esercitazioni. “C’è tutta una preparazione minuziosa dei soccorritori e delle procedure. Impressiona il tantissimo lavoro, la professionalità dei volontari che concretamente vanno in mare sui gommoni a prestare soccorso e del personale sanitario, volontari anche loro, che si sono imbarcati con noi - conclude il direttore di Migrantes Fano -. Non sappiamo quando torneremo sulla terraferma, dipende da quello che troveremo da fare, ma di sicuro non oltre il 30 agosto che è il termine dell’affitto della barca”.

Tiziana Petrelli