TIZIANA PETRELLI
Cronaca

Maxi-antenna, insorge Bellocchi. “È accanimento”

Residenti in strada: “I nostri figli non sono di serie B. Nessuno ci ha detto niente, torre spuntata dal nulla”

La protesta dei residenti di Bellocchi

La protesta dei residenti di Bellocchi

Fano, 26 settembre 2024 – A Bellocchi le ruspe stanno tirano su un polverone di terra, preoccupazioni e proteste. Da due giorni infatti gli operai sono al lavoro in un terreno che costeggia la XI strada, per realizzare una nuova antenna Tim-Vodafone, nel punto in cui il tracciato di quella strada stretta e dissestata si sdoppia, per andare ad intersecare la I Strada. “Mi sono trasferita qui un anno fa, nella speranza di vivere una vita più salutare - dice Laura Domenicucci insegnante di 43 anni e mamma di tre figli -. Ieri ho scoperto che, all’insaputa di tutti, verrà installata questa antenna alta più di 30 metri e sono molto preoccupata per le conseguenze sulla nostra salute”.

“Oltre alla preoccupazione per le onde elettromagnetiche - aggiunge Loretta Signoretti - c’è l’impatto visivo: ora dalle finestre di casa mia vedo il monte Catria, poi vedrò questa nuova Tour Eiffel”. “Infine c’è anche la svalutazione degli immobili e dei terreni edificabili - fa eco Anna Maria di Mambro, architetto, che abita nella villa rossa proprio a ridosso del futuro impianto -. Sono anni che facciamo sacrifici per tirar su casa e poi arrivano questi e con pochissimo impegno ci svalutano la casa di almeno il 50%. Come ha potuto l’amministrazione comunale dare il consenso ad una cosa del genere, quando proprio di fronte a quest’antenna c’è un’area edificabile su cui i proprietari pagano l’Imu da 20 anni. Chi vorrà comprare più qui a ridosso di un pilone di 32 metri che non è un ripetitore, ma una stazione base?”.

Sono decine le mamme preoccupate per la salute dei propri figli. “Su quali basi viene detto che queste onde non sono nocive – dice Erica Bartolomeoli –? Saremo le cavie di tutta Fano? Questa è una zona residenziale e le nostre case sono state costruite prima di tante fabbriche e sicuramente prima di questo”. Nel quartiere la scelta è vissuta come un accanimento: “Fano è città dei bambini, ma i nostri bambini sono di serie B - spiegano -. L’anno scorso abbiamo protocollato 84 firme per far asfaltare la XI strada, piena di buche. Non ci hanno neppure risposto. Sono 20 anni che chiediamo l’illuminazione della strada, la metanizzazione, non abbiamo neppure le fogne qui. Se chiedi il permesso per fare un capanno in giardino ci mettono anni e questo invece l’hanno fatto in quattro e quattr’otto”. “Nessuno ha detto nulla, neppure a noi confinanti” conclude Enrico Diotallevi, che ha i recinti dei cani del suo centro cinofilo Amici di Zampa a ridosso dell’antenna. L’avviso, in realtà, il comune l’ha pubblicato online il 3 settembre. Ma senza far troppo rumore.