Maltempo e siccità a Fano, la risposta c’è: “Facciamo al più presto un invaso”

Dopo il sindaco di Urbino Gambini che lo ha posto come prioritario, ora lo chiede anche il sindaco di Pesaro Biancani. “Non so dove possa essere realizzato, spetta ai tecnici dircelo, ma la politica deve decidere al più presto”

Il bacino di Ridracoli, esempio da seguire per il sindaco di Urbino e ora anche per il sindaco di Pesaro Biancani: “E’ indispensabile per motivi idrici e per le piene”

Il bacino di Ridracoli, esempio da seguire per il sindaco di Urbino e ora anche per il sindaco di Pesaro Biancani: “E’ indispensabile per motivi idrici e per le piene”

Fano, 1 luglio 2024 – Maltempo in agguato per domani e mercoledì. Il rischio di esondazioni di fiumi e torrenti è sempre molto alto.

Come il sindaco di Urbino Gambini ha posto il problema alla prima uscita dopo le elezioni, “serve un invaso al più presto per motivi idrici e di contenimento degli effetti delle piogge”, oggi il sindaco di Pesaro Andrea Biancani è sulla stessa linea dicendo di “mobilitarsi il prima possibile per realizzare l’invaso nel nostro Appennino”. Spiega: “Gli eventi atmosferici pericolosi sono diventati la normalità. Non è normale continuare a perdere l’acqua delle piogge perché non abbiamo abbastanza bacini di accumulo in un periodo in cui l’acqua non c’è”.

“I bacini idrici inoltre – dice – sono molto importanti perché evitano i danni legati alle alluvioni in quanto riducono anche le piene dei fiumi. Pesaro ad esempio negli ultimi anni è stata più volte salvata dalle piene grazie alla diga di Mercatale. Vista la carenza di risorse idriche anche nella nostra provincia cosa aspettiamo a fare un progetto definitivo per individuare dove fare un nuovo bacino o invaso?”

“Come nuovo sindaco di Pesaro – dice Biancani – sono convinto che sia urgente fare delle scelte importanti in questo senso. Il tempo è praticamente scaduto. Dove fare il nuovo bacino non è una scelta politica, deve essere una scelta solo tecnica. La scelta politica è quella di decidere di dare mandato ai tecnici di completare lo studio. Siamo talmente in ritardo da non poter neppure pulire i bacini esistenti, ormai ridotti al 50% delle proprie capacità, perché non ci possiamo permettere di svuotare, pulire, nessuno dei 3 bacini che abbiamo. Il rischio è di restare senz’acqua§”.

“Pensare di risolvere il problema utilizzando le acque sotterranee o di sorgente è sempre più anacronistico – dice Biancani – in quanto la carenza della neve e piogge sempre più spesso violente non permettono la ricarica delle falde sotterranee. Un’altra scelta da intraprendere, soprattutto per affrontare le emergenze, è il dissalatore che ci consentirebbe di utilizzare l’acqua del mare per alimentare l’acquedotto”.

E sempre l’amministrazione pesarese ha deciso di spendere subito 100mila euro per lavori di pulizia e sistemazione dei fossi 7 fossi a Vismara, Villa Fastiggi, Montegranaro e Muraglia, Cattabrighe e Colombarone. Lo facciamo per fronteggiare al meglio gli eventi climatici, sempre più estremi. Le manutenzioni dei fossi, per il 2024, non si concluderanno con questi sette fossi ma vanno trovate le risorse il prima possibile”.