Fano, 2 ottobre 2024 – L’emergenza Dengue ha reso Fano un caso nazionale: l’aumento dei contagi trasmessi attraverso la puntura della zanzara tigre – sono già 102 quelli confermati e 10 i probabili, con ben 35 ricoveri – ha attirato l’attenzione di virologi e infettivologi. Una notorietà che ci si sarebbe volentieri evitata. Dopo le disinfestazioni innescate dal primo caso emerso l’11 settembre, e ripetute per giorni su quasi tutto il territorio comunale, dopo l’ispezione delle caditoie e le operazioni larvicide, le campagne informative e da oggi pure il kit anti-zanzara in vendita nelle farmacie, il giudizio delle autorità sanitarie – salvo qualche caso – è senza appello.
Per il virologo Roberto Burioni la “situazione è fuori controllo”, per l’infettivologo Matteo Bassetti “serve un lavoro di sorveglianza per evitare che il focolaio si allarghi”. Anche perché “i 102 casi accertati – ammonisce il direttore delle Malattie infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova– potrebbero essere la punta di un iceberg. Sarebbe utile un programma di screening da parte dell’Ast per avere un quadro preciso delle persone venute in contatto con il virus”. Quei 102 casi finora accertati in uno spazio di tempo limitato, per Bassetti rivelano “che qualcosa a Fano non ha funzionato nella disinfestazione. Sarebbe importante stabilire se c’è un’area della città particolarmente interessata dalla presenza delle zanzare su cui intervenire con i larvicidi”. “Ora – aggiunge – si passi alle vaccinazioni, almeno per chi ha avuto con certezza l’infezione”.
Sul vaccino la pensa diversamente il virologo Roberto Burioni: “Non è utile in questo caso – dice –. Bisogna eliminare le zanzare tigre che trasmettono la malattia”. Anche Burioni parla di “situazione fuori controllo” e di infezioni che “come minimo sono il doppio. Speriamo nell’arrivo del freddo – continua –, pensate se fosse successo a giugno”. Invece, probabilmente, tra ottobre e novembre la zanzara tigre scomparirà. Nel frattempo il Comune ha invitato i cittadini a eliminare ogni possibile ristagno di acqua, a indossare pantaloni e maglie a maniche lunghe, a vestirsi di chiaro. Ma ha anche distribuito, tramite l’azienda pubblica Aset che gestisce le farmacie comunali, 800 kit anti-zanzara al prezzo calmierato di 15 euro invece di 23,60. Prodotti arrivati ieri nei depositi delle farmacie, e in molti casi prenotati giorni prima dai clienti.
All’interno del kit ci sono uno spray repellente “Pikk Post” dopo puntura e un “Pikk Stop”, spray protettivo agli olii essenziali di lavanda e menta piperita, nella versione per adulti e bambini. Nel pacchetto anche 10 pasticche di larvicida di Metoprene, considerato particolarmente efficace contro le zanzare perché impedisce alla larva di diventare adulta, da usare in tutti i luoghi nei quali c’è acqua stagnante: tombini, fontane copertoni, fosse biologiche, fossi e stagni.
Precauzioni ormai tardive per la fanese Miriam Rovinelli, 61 anni, commerciante, che per 10 giorni ha combattuto contro la Dengue. “Ora sto bene – dice –, ma avere la meglio sul virus non è stato facile. Tutto è cominciato con le eruzioni cutanee tipo morbillo, e tutto quello che mettevo in bocca, cibo e liquidi, aveva un sapore amaro”.
Poi la febbre a 38,5 per tre giorni, i dolori articolari (“non per niente la chiamano ‘spaccaossa’”) e infine il senso di nausea, l’inappetenza e il bruciore agli occhi. “Mi sono curata con il Brufen – dice – poi la dottoressa mi ha prescritto le analisi: sono risultata positiva. Dopo un giorno sono stata contattata dal Dipartimento di prevenzione dell’Ast che mi ha fatto tante domande e mi ha chiesto dove mi fossi recata nei giorni prima della comparsa dei sintomi: ho riferito che ero stata a Pesaro e anche a un matrimonio”.
Tutto passato per Miriam e, stando a quanto riferisce il direttore del dipartimento di prevenzione dell’Ast Augusto Liverani, si intravede il sereno anche per gli altri. “L’andamento dell’incidenza – afferma in controtendenza – ovvero i nuovi casi di Dengue, presentano una curva in continua diminuzione. L’ultimo caso confermato è del 25 settembre. L’aumento del numero è dettato da conferme di casi antecedenti”.