"Torna l’incubo dei tamponi per i disabili che frequentano i centri diurni". Lucia Tarsi, consigliera comunale e candidata al consiglio regionale con Civitas-Civici per Acquaroli, riporta l’attenzione sui tamponi a cui, da settembre, gli utenti dei centri diurni socio riabilitativi dovranno essere sottoposti ogni mese. E’ quanto stabilito dal Distretto sanitario: i tamponi saranno effettuati al Codma ogni martedì del mese dalle 8 alle 10 per gli utenti, ogni mercoledì, sempre nello stesso orario, per gli operatori. Il Distretto prevede, nell’impossibilità di recarsi al Codma l’attivazione, su richiesta, delle Usca (Unità speciali) per i tamponi a domicilio.
Le madri dei ragazzi autistici, già a giugno, in occasione della riapertura dei centri avevano denunciato che "il tampone era stato vissuto dai loro figli come una violenza" e avevano descritto "scene da incubo". Il gruppo di genitori aveva denunciato il fatto che ai loro figli fosse richiesto il tampone, mentre per accedere ai centri estivi era sufficiente la misurazione della temperatura e il lavaggio delle mani. "Il problema è che la Regione da giugno – denuncia Tarsi – non ha avuto il tempo di modificare nel protocollo predisposto per la riapertura dei centri socio sanitari, la parola screening". In sostanza alla Regione si chiedeva di specificare se per screening si intendesse il tampone come indicato dal Distretto sanitario o il test sierologico come richiesto dall’Ambito sociale in una lettera ad Asur Marche.
"Le massime autorità dell’Asur Marche – fa sapere il presidente dell’Ambito sociale e assessore al Welfare Dimitri Tinti (foto) – ci hanno risposto che sono necessari i tamponi: una forma di tutela per i soggetti fragili". "Purtroppo a pagare sono sempre gli ultimi – tuona Tarsi –, i più fragili, i cittadini di serie B". Tra l’altro dovranno essere sottoposti a tampone anche gli utenti di quei centri che hanno chiuso per le ferie. Da questa mattina, dunque, i primi ragazzi saranno di nuovo accompagnati al Codma nonostante le mamme già a giugno – tra loro c’è anche un medico – avessero insistito per l’esame sierologico: "Più tranquillo e dall’esito certo".
Anna Marchetti