Si è salvato in zona Cesarini il "J lounge", il ristorante bar della Marina dei Cesari: ieri mattina il titolare del locale, Paolo Piccinini, senigalliese, assieme ad alcuni tecnici si è presentato in Comune dove ha portato tutta la documentazione mancante. E parlando con alcuni assessori ha anche ammesso: "Per fortuna che è stato scritto sul Carlino, altrimenti io non ne avrei saputo nulla". Situazione risolta e ordinanza di chiusura revocata. Così questa sera il locale del ‘Capitano’ – perché così è conosciuto Piccinini sotto il Cesano – sarà aperto per tutte le persone che hanno prenotato per il cenone di Capodanno. Una sistemazione di cui beneficia la Marina dei Cesari che altrimenti non avrebbe né un bar né un ristorante all’interno del bacino.
Situazione un po’ più complessa quella che riguarda il Circolo Cittadino al centro di un paio di esposti e di non poche polemiche. Perché anche i componenti del Circolo di via Montevecchio ieri mattina sono andati in processione in Comune. L’intenzione sarebbe stata quella di fissare alcuni punti: locale aperto per il cenone di Capodanno, ma solamente per un numero limitato di persone, non si sa se cento o duecento; ok alla musica ma niente ballo e, soprattutto, divieto di entrare a palazzo Montevecchio nel corso della serata per quanti non fossero già previsti per la cena. Della serie: chi è dentro è dentro, chi è fuori e fuori. Quindi niente assembramenti lungo lo scalone del palazzo nobiliare. Ma per dare l’ok all’apertura del circolo con queste prescrizioni, il Comune vuole prima vedere la relazione dei vigili del fuoco che ieri hanno fatto un sopralluogo nel locale. In base a quello che ci sarà scritto, sceglieranno se chiudere o aprire con le limitazioni di cui sopra. Lo si saprà in queste ore. Dal Comune comunque fanno sapere che, anche in caso di apertura, i riflettori su quanto accade al circolo saranno accesi sia da parte dei vigili urbani, della Polizia e dei carabinieri. Perché "si sta parlando di un locale di 600 metri quadrati che ha una sola porta d’entrata e d’uscita. E nessuno sa se i solai siano in grado di sopportare così tante persone come è successo a Natale perché non ci sono prove statiche".
Stando ai gestori di questo Circolo l’accanimento nascerebbe anche dal fatto "che noi sappiamo fare il nostro mestiere e lo facciamo anche bene". In effetti a soffiare sul fuoco, oltre ai condòmini di palazzo Montevecchio, ci sarebbero stati anche i gestori di alcune attività del centro storico "perché noi siamo super controllati e quelli no ed hanno anche tutte le agevolazioni di un circolo". Insomma una specie di concorrenza sleale, dal loro punto di vista.
m.g.