REDAZIONE FANO

Lite tra l’albergatrice e l’Alma, carabinieri nell’hotel dei giocatori

Fano: la titolare della struttura di Cattolica sostiene che il conto non sia stato saldato. Guida: “Non le spetta nulla”

Silvia Gregori, nel riquadro, che da circa un anno gestisce l’hotel Novecento a Cattolica, dove alloggiano alcuni giocatori dell’Alma

Silvia Gregori, nel riquadro, che da circa un anno gestisce l’hotel Novecento a Cattolica, dove alloggiano alcuni giocatori dell’Alma

Fano, 29 gennaio 2025 – Sono dovuti intervenire i carabinieri ieri pomeriggio a Cattolica all’Hotel Novecento dove alloggiano alcuni giocatori dell’Alma Juventus. A chiamarli è stata Silvia Gregori che gestisce l’albergo da circa un anno.

Signora cosa è successo?

“È successo che ieri pomeriggio si è presentato il presidente dell’Alma Juventus Salvatore Guida perché gli ho chiesto di saldare una precedente fattura e di pagarmi quella che avrei dovuto fare oggi (ieri, ndr), ma ho visto subito che i soldi non li aveva. La solita storia, una continua presa per i fondelli. L’altra volta aveva spostato i ragazzi in un altro albergo per non pagarmi, trovando la scusa che non andava bene il mangiare, mentre i ragazzi sono venuti a chiedermi se potevano rimane qui da me. Poi mi sento dire che c’era violazione della privacy quando qui si è violato il rispetto della gente che lavora giorno e notte per non far mancare niente a questi ragazzi che devono rimanere qua perché non sanno dove andare. Alla fine non ci ho visto più e sono esplosa. Ho chiamato i carabinieri, ma quando sono arrivati il presidente era già andato via”.

Di che cifre stiamo parlando?

“L’ultima fattura emessa all’inizio di gennaio è stata di 8.900 euro. Di questi ne ho ricevuti solo 1.600. Adesso avrei dovuto farne un’altra di un migliaio di euro, per una singola, due doppie e una tripla, ma i carabinieri mi hanno consigliato di spogere denuncia alla Finanza per insolvenza fraudolenta”.

Una storia che va avanti da tempo?

“Dall’anno scorso. La settimana scorsa mi ha mandato una serie di messaggi per girarmi 280 euro per pagare la moglie e il bambino di un calciatore, la famiglia che è da me, però doveva aspettare che li girasse da un conto capiente, capisce? 280 euro”.

E quest’ultima volta?

“Mi ha detto che sarebbe venuto a pagare. Invece si è presentato e mi ha detto: fammi il conto poi vediamo perché non mi piace essere preso in giro. Lui! Avrebbe dovuto darmi gli ultimi giorni a prezzi poi convenzionati, che sarebbero stati solo 480 euro. Fortuna poi non ho acquistato i voucher in un ristorante visto che facendo mezza pensione avrei dovuto dar loro il pranzo e poi essere rimborsata. Chissà quando. Questi ragazzi, stranieri, metà musulmani col problema del mangiare, non meritano di essere trattati così”.

Adesso che succede?

“Il signore che dorme qui, mi dicono sia il preparatore atletico, mi ha detto che domani (oggi per chi legge, ndr) hanno appuntamento con la nuova proprietà, e di aspettare a fare la denuncia. Vediamo cosa succede. Anche se dovessi ricevere delle denunce da parte del presidente, noi andiamo avanti comunque, perché io ho la coscienza a posto”.

E i giocatori?

“Ovviamente i ragazzi restano qui perché non sanno dove andare. C’è anche una famiglia con un bimbo piccolo, non li posso mandare sulla strada. Staranno da noi e poi domani se la vedranno loro”.

Raggiunto al telefono, il presidente Guida replica con poche, lapidarie parole mentre annuncia querele contro l’albergatrice. “La signora non deve avere niente da noi – dice - perché i soldi li ha già avuti. Anzi, è lei che ci deve dei soldi e la denunceremo. Quello è un albergo al quale ci siamo appoggiati per indisponibilità di un’altra struttura, non è il nostro albergo. La signora è stata scorretta con noi e mi risulta non sia la prima volta. Non aggiungo altro perché non voglio sparare sulla Croce Rossa”. Aggiunge Matteo Tunesi, team manager: “La signora chiede soldi per servizi che non ha erogato. Mi riferisco alla pulizia delle camere, ai pasti non dati, alle continue lamentele che ricevevamo dai ragazzi su tante carenze riscontrate. La verità è un’altra”.