Quand’era sindaco, negli anni ’50, realizzò l’acquedotto, la rete elettrica e due nuove scuole nel proprio paese di Piagge e ora, a 70 anni di distanza, dà il suo contributo per costruire case in mattoni per i pigmei del Burundi. Si illustra anche così l’attenzione verso gli altri che ha sempre contraddistinto Elpidio Calcagnini (in foto), che domenica ha festeggiato 104 anni. E ai parenti e agli amici che l’altro ieri gli erano accanto per celebrare il genetliaco da record ha detto: "Non fatemi regali, ho ciò che mi basta. Piuttosto, fate una donazione per sostenere il progetto dell’associazione Urukundo che porta avanti la costruzione di case ‘vere’ per i pigmei del Burundi".
Primogenito di Giuseppe e Nazzarena, è nato a Piagge il 10 novembre del 1921. A marzo del ‘40, a 19 anni e 4 mesi, rispose alla chiamata alle armi: un anno a Palermo, poi l’Albania, la Francia e la deportazione in un lager nazista, fino al ritorno a casa nell’agosto del 1945 dalla moglie Amalia, che aveva sposato durante una licenza speciale nel ’42. Il 4 giugno 1946 nacque la figlia Maria Giuseppina e 6 anni dopo fu eletto sindaco. Un incarico per il quale s’impegnò tantissimo, riuscendo a ottenere finanziamenti per più di 25milioni di lire, coi quali vennero realizzati l’acquedotto e altre opere fondamentali. Poi, nel ’56 il trasferimento in Belgio, dove ha lavorato per 14 anni in una miniera e per altri 13 in una fabbrica, sino alla pensione, e, infine, nel ’96, il rientro per sempre a Piagge. Dove tutti fanno il tifo per Elpidio, a partire dal sindaco di Terre Roveresche Sebastianelli: "Siamo orgogliosi di lui. Un abbraccio da parte dei concittadini".
s.fr.