
Carlo Bruscia annuncia gli eventi del 2025. Proseguono i corsi di formazione in collaborazione con Rovereto. La tradizione attuale parte da autori come Edgardo Mannucci, Eliseo Mattiacci e Arnaldo Pomodoro.
FANO
di Anna Marchetti
In arrivo due importanti mostre organizzate dall’Accademia Orafa di Fano: una dedicata a Ubaldo Bartolini, già presente con le sue opere in una mostra di Bulgari, e l’altra dal titolo “Il paesaggio dipinto che diventa gioiello“ con protagoniste artiste donne: la prima ad esporre sarà Gesine Arps, seguiranno Alba Dolci, Marzia e Daniela Banci.
Ricco il programma 2025 dell’Accademia Orafa di Fano che, nata tre anni fa dalla collaborazione tra l’associazione UnaArte XXI Secolo e KnAccademy di Rovereto, propone oltre ai corsi professionali post diploma in arte orafa e gioiello fashion con allievi che arrivano persino dalla Cina, anche mostre e incontri. Dopo il convegno sul “Gioiello come opera d’arte“, che si è tenuto a novembre dello scorso anno, in questo 2025 si punterà sulla storia del gioiello a Fano, Pesaro e Pietrarubbia, sede del centro Tam di Arnaldo Pomodoro.
L’Accademia fanese fonda le sue radici nella tradizione orafa marchigiana e cittadina. Tradizione che ha il suo punto di riferimento nel grande maestro Edgardo Mannucci ma anche in Eliseo Mattiacci, nei fanesi Alberto Giorgi e Giorgio Facchini e nella scuola di Pietrarubbia di Pomodoro. Sono stati proprio loro, nella seconda metà del secolo scorso, tra i protagonisti del percorso di valorizzazione e trasformazione dei gioielli, da semplici monili a vere e proprie opere d’arte. Un passaggio fondamentale celebrato nella mostra “Immaginazione aurea“ del 2001, alla Mole Vanvitelliana di Ancona, curata da Enrico Crispoldi e Carlo Bruscia, dove sono stati esposti 480 gioielli di 86 autori italiani del secondo Novecento, con la partecipazione di scultori del calibro di Arnaldo e Giò Pomodoro, Fausto Melotti, Lucio Fontana, Edgardo Mannucci, Pietro Consagra, Mimmo Rotella che hanno raccontato 50 anni di storia del gioiello.
"A loro, a partire dal 2000 è seguita – commenta Carlo Brusca, tra i fondatori dell’Accademia Orafa di Fano – una nuova generazione di scultori che si dedica al gioiello. L’attenzione, però, non è più solo per l’oro e le pietre preziose ma anche per materiali poveri come vetro, legno, bottoni, tessuti pregiati e metalli vari". E proprio con l’obiettivo di continuare la tradizione orafa italiana, di cui Fano e le Marche sono state e sono tuttora grandi protagoniste, è nata l’Accademia di Fano che, da dal 2023, ogni estate organizza i corsi di scuola orafa nei laboratori del liceo artistico Apolloni, a San Lazzaro. "Sulla Accademia Orafa di Fano – sottolinea Bruscia – c’è grande interesse a livello nazionale e internazionale. Grazie alla collaborazione dell’Amministrazione comunale speriamo di poter disporre al più presto dei prestigiosi locali di palazzo Marcolini, ex sede dell’istituto d’arte, per l’allestimento di mostre dedicate agli artisti inediti e ai loro gioielli-scultura".