REDAZIONE FANO

La violenza è dentro casa. Cinquanta casi ogni anno. L’urlo dei ragazzi: "Basta"

Maltrattamenti, gli studenti fanesi partecipano al Consiglio monotematico. Poi 200 mazzi di chiavi tintinnano all’unisono. Infine, il flash mob in piazza.

La violenza è dentro casa. Cinquanta casi ogni anno. L’urlo dei ragazzi: "Basta"

Maltrattamenti, gli studenti fanesi partecipano al Consiglio monotematico. Poi 200 mazzi di chiavi tintinnano all’unisono. Infine, il flash mob in piazza.

di Tiziana Petrelli

Duecento mazzi di chiavi che hanno tintinnato all’unisono, per far rumore più che silenzio in ricordo delle vittime di femminicidio: 89 nel solo 2024. E poi un flash mob in piazza XX Settembre per urlare alla città che "L’amore protegge". Così gli studenti delle scuole superiori fanesi, hanno partecipato ieri al tradizionale appuntamento del Consiglio comunale straordianrio e monotematico contro la violenza sulle donne che Fano celebra dal 2016 in occasione del 25 novembre Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne.

L’iniziativa, organizzata dal presidente del Consiglio comunale Francesco Cavalieri e dall’Ufficio di Presidenza (Sara Cucchiarini e Marco Bavosi) in collaborazione con l’assessore alle Pari Opportunità Lucia Tarsi ha rappresentato il clou di una serie di appuntamenti messi in campo dall’amministrazione per sensibilizzare i fanesi su una problematica che si fa sempre più drammatica, anche nel nostro territorio.

I numeri snocciolati lo confermano: una cinquantina di casi l’anno sono quelli di violenza tra le mura domestiche affrontati dal Commissariato di Fano ("ci vogliono freddezza, lucidità e un sapiente uso della parola per calmare" ha sottolineato il vice questore Seretti nel suo intervento), 550 donne e 576 minori sono invece stati accolti dal 2014 ad oggi nella ‘Casa emergenza’ dell’Ambito territoriale in cui vengono ospitate le vittime di violenza nell’immediatezza, di cui 78 donne e 89 minori solo nell’anno in corso; altre 84 donne con 60 bambini e 45 adolescenti, invece, sono transitate per il servizio ‘Voci’ che si occupa del loro sostegno e già 100 uomini quest’anno hanno chiesto aiuto al ‘Cuav’ (l’acronimo sta per Centro Uomini Autori di Violenza) per uscire dal vortice in cui si sono ritrovati.

"Ci vogliono dagli 8 ai 10 anni per uscire completamente dalla violenza" ha sottolineato Maura Gaudenzi del Centro Parla Con Noi che dal 2009 orienta vittime e testimoni sul tema. Nel Pesarese il 72% delle vittime sono donne italiane, il 65% sono ben scolarizzate (diplomate o laureate), nel 98% dei casi l’autore di violenza è un uomo conosciuto, il 79% delle volte è proprio il partner, che nell’82% non ha nessun problema reale che possa spingerlo nel baratro, solo il 33% degli uomini violenti è afflitto da una dipendenza, ma il 50% ha già precedenti penali e di questi il 16% precedenti specifici di violenza contro altre donne.

"E’ importante che voi ragazzi ne parliate tra voi, che vi sosteniate" ha concluso il sindaco di Fano Luca Serfilippi ricordando la fanese Marina Luzi, 39 anni, e citando le parole della mamma e della sorella: "Si deve trasformare il dolore in ardente anelito alla cessazione della violenza sulle donne". Ha poi annunciando una Consulta dei Giovani che possa offrire uno sguardo nuovo all’assessorato alle Pari Opportunità.