La Fano sportiva sotto choc. Addio al dottor Manlio Pierboni

E’ morto improvvisamente all’ospedale di Pergola. Era noto per i suoi toni. cordiali e la disponibilità. .

La Fano sportiva sotto choc. Addio al dottor Manlio Pierboni

E’ morto improvvisamente all’ospedale di Pergola. Era noto per i suoi toni. cordiali e la disponibilità. .

È deceduto improvvisamente all’ospedale di Pergola, dove era ricoverato da qualche settimana, il dottor Manlio Pierboni (foto), ortopedico di chiara fama nazionale, per oltre cinquant’anni medico sociale del Fano. La notizia ha colto di sorpresa un po’ tutti, dall’ambiente sanitario, dove il dottor Pierboni era conosciutissimo per la sua lunga carriera professionale iniziata con la laurea in medicina a Bologna nel 1966 e la specializzazione in ortopedia e fisioterapia a Roma e in medicina dello sport e traumatologia a Chieti, all’ambiente sportivo visto che era ancora oggi il medico della società granata, ai tantissimi fanesi che lo hanno conosciuto e apprezzato e soprattutto agli amici e alle persone più care. Personaggio schietto e leale, Manlio Pierboni era dotato di una carica di umanità e di generosità che superava i confini della deontologia professionale.

Lo ha sempre dimostrato in ogni occasione, curando tutti quelli che si presentavano alla sua porta a qualsiasi ora, calciatori, atleti, sportivi o semplici pazienti.

Sempre disponibile, sempre pronto a rincuorare e a sdrammatizzare in ogni circostanza. Non a caso negli ambienti sportivi cittadini circolava la battuta: "meglio l’occhio di Pierboni che un’ecografia!".

Panatleta di lunga data, ha ricevuto premi e riconoscimenti alla carriera non solo dal Panathlon Club International, ma dall’associazione arbitri di Ancona, da varie società sportive e da altre organizzazioni sociali per le numerose conferenze che ha tenuto in giro per le Marche e l’Italia, dove ha mostrato, ancora una volta, non solo la sua capacità professionale ma anche il suo altruismo.

A parte una brevissima incursione nella politica, lo sport e l’arte sono state la sua grande passione: da un lato ha curato centinaia di giocatori, pallavolisti, ginnaste, ecc di Fano e non solo, perché la sua fama di esperto ortopedico aveva travalicato i confini locali, dall’altro ha scoperto fin da giovane il piacere di coltivare la passione per l’arte del Rinascimento. Tanto da creare una preziosa collezione di oggetti d’arte.

E ironia della sorte Manlio Pierboni è morto proprio il giorno in cui si doveva svolgere a Fossombrone la cerimonia ufficiale di donazione dei suoi preziosi dipinti – opere di Diamantini, Zuccari, Maratta ed altri, - alla pinacoteca comunale.

Silvano Clappis