La Regione Marche condannata a risarcire un automobilista per i danni provocati alla sua dall’investimento di un animale selvatico. Il capriolo ha attraversato all’improvviso di notte quando l’auto era sulla corsia di sorpasso, all’altezza della zona industriale di Fano, subito la curva: impossibile evitare l’impatto. L’animale è stato investito ed è morto sul colpo. Nonostante procedesse a bassa velocità, l’automobilista per schivare l’ungulato è finito contro il guard-rail danneggiando l’auto.
I fatti risalgono ad aprile del 2019, ma finalmente dopo cinque anni per l’automobilista, che aveva fatto causa alla Regione Marche, è arrivata la buona notizia: il Tribunale di Pesaro ha condannato l’ente regionale al risarcimento dei danni. "Nel territorio marchigiano – commenta l’avvocato Tiziana Zeppa Bartoletti, legale dell’automobilista – capita spesso che animali selvatici attraversino le vie di comunicazioni e che i conducenti se li ritrovino davanti senza poter scongiurare l’impatto, subendo di conseguenza gravi danni alla vettura. Il problema è la risarcibilità del danno rimbalzata tra i vari enti pubblici".
Per l’avvocato Zeppa Bartoletti quella del tribunale di Pesaro "è una sentenza ben motivata che segue il recente orientamento della Suprema Corte e può aprire la strada a una serie di azioni a tutela dell’interesse del cittadino". Con la Regione si era tentata la strada della mediazione ma la "trattativa – fa presente il legale – è stata respinta, e per questo siamo stati costretti ad agire in giudizio. La decisione del Tribunale di Pesaro dà, indubbiamente, speranza ai cittadini: nella maggior parte dei casi, infatti, l’ente pubblico rifiuta a priori ogni tipo di trattativa bonaria".