di Anna Marchetti
Sabato e domenica aperta, lunedì chiusa, oggi e nei prossimi giorni chissà. La giunta di centrodestra, dopo il grande annuncio del sindaco Luca Serfilippi che avrebbe spalancato le porte di San Pietro in Valle, sembra non avere le idee chiare su come e quando consentire l’accesso al pubblico. Superati quelli che il primo cittadino ha definito problemi burocratici – "se stessimo dietro alle ‘carte’ dovremmo chiudere molti spazi comunali" – adesso rimangono da definire le modalità di ingresso a San Pietro in Valle.
"I gruppi con le guide – spiega il sindaco – potranno entrare quando ne hanno bisogno, sarà sufficiente che ci chiedano la chiave". Per quanto riguarda il libero accesso all’interno della chiesa barocca, l’amministrazione sta pensando alla presenza di una persona all’ingresso. "Magari uno degli addetti del museo civico – dice – che si potrebbe spostare a San Pietro in Valle almeno da aprile ad ottobre". Altra ipotesi è quella di installare una "bussola trasparente", come nelle chiese cittadine in gestione alla Confraternita del Suffragio, che avrebbe più vantaggi: garantire la sicurezza dell’immobile, che confina con la biblioteca Federiciana, tenere pulito l’interno della chiesa e consentire a chiunque passi per via Nolfi di godere della sua bellezza.
Usa l’ironia nell’esprimere tutta la sua perplessità sul "miracolo" di San Pietro in Valle, l’ex assessore alla Cultura Cora Fattori: "Sono contenta della decisione di aprire la chiesa anche se fino ad aprile c’erano perizie tecniche che sottolineavano la pericolosità del distacco degli stucchi. Perizie troppo cautelative? Certo è che gli stessi tecnici della Politecnica delle Marche (incaricata di verificare le cause dell’umidità dell’edificio ndr) per tutto il tempo della loro permanenza hanno usato i caschetti protettivi". Aggiunge Fattori: "Mi chiedo: i problemi di umidità di cui soffre la chiesa e di cui parlava la stessa Tarsi quando era all’opposizione, sono stati superati o si sta facendo qualcosa per risolverli? E che fine ha fatto l’incarico per l’indagine strutturale, passaggio fondamentale per la riqualificazione complessiva della chiesa?".
Alle critiche dell’opposizione risponde Serfilippi con un altro successo, la soddisfazione espressa ieri pomeriggio per la riapertura di San Pietro in Valle dalla Soprintendente delle Marche Cecilia Carlorosi, che ha visitato prima San Pietro in Valle, poi palazzo Zagarelli-Borgogelli. Insieme agli amministratori era presente il conte Lupo Bracci: "L’umidità è in grandissima parte provocata dalla chiusura, quindi il primo provvedimento è l’aerazione. Le infiltrazioni di acqua piovana sono facilmente superabili con l’impermeabilizzazione della strada, la creazione di 5 pozzetti lungo la muratura esterna e la sistemazione della fogna romana che ha una piccola perdita".