REDAZIONE FANO

Il Fai in via dell’Abbazia . Si svela l’area archeologica

Per le giornate d’autunno una rara occasione di ammirare i resti romani emersi nei sotterranei di un’area privata. Porte aperte anche a San Paterniano.

L’edicola di San Paterniano, sempre in via dell’Abbazia

L’edicola di San Paterniano, sempre in via dell’Abbazia

di Anna Marchetti

Sono nascosti sotto il condominio di via dell’Abbazia i resti di una villa romana di epoca imperiale, con tanto di pavimentazione a mosaico e affreschi alle pareti. Eccezionalmente il sito, che all’interno di un’area privata, si potrà vedere grazie alle Giornate Fai d’Autunno. I resti della villa romana, come quelli della medievale Abbazia di San Paterniano, fanno parte dell’area archeologica sotterranea di via dell’Abbazia, scoperta nel corso di lavori edili nel 2004 e tuttora chiusa al pubblico. Grazie al Fai, il 12 e il 13 ottobre, l’area sarà di nuovo aperta alle visite guidate per permettere l’ingresso a quanti non erano riusciti ad accedervi durante le Giornate Fai di Primavera.

Inoltre il Fai Fano affiancherà all’apertura dell’area archeologica di via dell’Abbazia anche la visita guidata della Basilica di San Paterniano, una delle chiese più interessanti di Fano. "Sabato pomeriggio – ha ricordato Anna Siccoli, capo gruppo Fai Fano – alle 17.15, l’organista di Santa Maria Nuova, Davide Omiccioli, farà un concerto a San Paterniano suonando l’organo settecentesco del Callido, che impreziosisce la navata sinistra della chiesa". Il ruolo di ciceroni-narratori sarà affidato, come ormai avviene da 28 anni, agli studenti delle scuole superiore (Torelli, Apolloni, Olivetti) e delle scuole medie (Padalino, Gandiglio Nuti). "Siamo orgogliosi di questa doppia apertura - ha commentato Siccoli - e del racconto che sapranno farne i nostri studenti, narratori". Le ha fatto eco Vanessa Lani, archeologa e direttrice della Rete Museale Flaminia: "Ci auguriamo che l’attenzione sull’area di via di via dell’Abbazia, possa farla diventare un luogo della memoria di Fano".

Si tratta certamente di un sito archeologico di notevole importanza che, però, si trova in un’area privata e che di fatto lo rende inaccessibile al pubblico, tranne che in rare occasioni come le Giornate Fai. Non è chiaro quali siano le intenzioni della giunta Serfilippi rispetto a tale sito: "Dobbiamo lavorare con il privato – ha assicurato l’assessore alla Cultura Lucia Tarsi – perché l’area si possa visitare". A questo proposito l’archeologa Lani ha ricordato come all’epoca della scoperta si parlò della cessione gratuita dell’area da parte del privato alle istituzioni pubbliche. Nel corso degli anni, però, è cambiata la proprietà e pertanto vanno riallacciati i rapporti e riprese le trattative. Le visite in via dell’Abbazia sono aperte a tutti senza prenotazione, con un contributo libero. Gli iscritti Fai hanno la precedenza nelle eventuali code e, fino al 13 ottobre, è possibile iscriversi al Fai godendo di uno sconto di 10 euro su tutte le quote (la quota annuale singola, per esempio, a 29 euro invece di 39).