Il bullo si pente e scrive una lettera alla vittima: "Ero immaturo. Mi dispiace di averti fatto soffrire"

Sconterà 2 anni e 4 mesi lavorando in una casa di riposo un 24enne di origine marocchina .

Il bullo si pente e scrive una lettera alla vittima: "Ero immaturo. Mi dispiace di averti fatto soffrire"

Le violenze. contro un 16enne erano avvenute nella zona della Sassonia e della stazione ferroviaria di Fano

"Ciao, ti abbiamo preso in giro approfittandoci di te. Mi dispiace per le sofferenze che ti ho potuto creare, ero molto giovane e ancora immaturo. Sto scontando per il male che ti ho procurato e spero un giorno di poter uscire da questa vicenda definitivamente. Scusa ancora". Ha scritto una lettera di suo pugno per chiedere scusa al ragazzino minorenne che aveva bullizzato. Dovrà anche scontare una pena di 2 anni e 4 mesi di reclusione e 800 euro di multa per atti persecutori e rapina aggravata. Ma per lui, un 24enne di origine marocchina residente a Terre Roveresche, non si apriranno le porte del carcere perché, all’esito del patteggiamento, il gup di Pesaro ha accettato ieri mattina di convertire la sua pena in lavori di pubblica utilità. Farà il volontario in una casa di riposo dell’entroterra pesarese per l’intera durata della pena da scontare.

E’ l’epilogo della vicenda giudiziaria che ha visto coinvolto il 24enne, difeso dall’avvocato Matteo Mattioli che, a cavallo tra il 2020 e il 2021, aveva preso di mira un ragazzino allora 16enne di Marotta, nella zona della Sassonia e della stazione ferroviaria di Fano. "Ti spacco gli occhiali se non lo lasci" e ancora "dammi tutti i tuoi soldi". Aveva detto il bullo al ragazzino schernendolo, insieme ad altri due minorenni, anche per il suo look eccentrico, i capelli colorati e lo smalto sulle unghie. In un’occasione lo prese per il collo e gli diede dei pugni sottraendogli una banconota da 5 euro. "Fammi una sigaretta o ti spacco la faccia" era un’altra minaccia da parte del 20enne.

Il giovanissimo si era infine ribellato raccontando tutto e innescando il procedimento penale a carico dei bulli. "Questa vicenda veicola un messaggio importante – commenta l’avvocato Matteo Mattioli – e cioè che il ragazzo ha capito l’errore che ha commesso. All’epoca frequentava una compagnia sbagliata: ora invece ha cambiato stile di vita e ha anche trovato lavoro come vigilantes. Sua è stata la scelta di chiedere scusa al ragazzino scrivendo una lettera in cui esprime il proprio dispiacere. Abbiamo ottenuto di poter convertire la pena prestando un’attività di volontariato a favore della collettività, questo va nella direzione di una funzione risocializzante della pena". Il 24enne inizierà a breve la propria attività di volontariato nella casa di riposo, non appena l’ufficio esterno dell’esecuzione penale, che si occupa della prosecuzione della pena, elaborerà il programma al quale il giovane si dovrà attenere e ne monitorerà il corretto svolgimento.

Antonella Marchionni