Fano, 23 settembre 2024 – Ha curato più di 5mila bambini ed ha accolto e rassicurato i loro circa 10mila genitori: alla fine di questo mese, dopo 40 anni di professione, va in pensione il pediatra di famiglia Gabriele Tonelli. Un traguardo importante che arriva al compimento dei 70 anni anche se il dottor Tonelli continuerà la libera professione. "Eserciterò ancora per qualche anno ma con ritmi più tranquilli. Nella nostra professione i tempi non li dettiamo noi ma i pazienti tra visite in ambulatorio con orari lunghissimi, telefonate, messaggi, whatsapp e mail. I genitori non fanno sconti quando si tratta della salute dei figli".
Per un pediatra è più facile dialogare con le mamme o con i papà?
"Al 90% lavoriamo con le madri, sono loro che portano i bambini alle visite e sono sempre attente, qualche volta un po’ apprensive. I padri invece non sanno mai nulla e devono sempre chiedere alle mogli".
Dottor Tonelli in questi anni quanti bambini sono entrati nel suo ambulatorio?
"In 40 anni ho stimato di averne visitati almeno 5mila, forse anche di più. Ho tanti ex pazienti che mi portano i loro figli, anzi in alcuni casi siamo alla seconda generazione".
C’è qualche caso che ricorda con particolare affetto?
"Di casi particolari ne ho avuti diversi ma ci sono due bambini a cui penso di aver salvato la vita. Ho ancora i brividi nel rammentare che entrambi, si tratta di storie abbastanza recenti, erano venuti in ambulatorio per i controlli periodici ma dalla visita è emersa una patologia tumorale. Oggi stanno bene grazie a interventi chirurgici tempestivi. Sono due episodi che mi hanno toccato profondamente e che mi commuovono".
Dopo i 14 anni perde le tracce dei suoi pazienti o continua ad essere un punto di riferimento anche per ragazzi più grandi?
"Ci sono diversi giovani di 18-20 anni che si rivolgono ancora a me per avere una consulenza anche se al compimento del 14esimo anno di età c’è il passaggio dal pediatra al medico di medicina generale. Di fatto in una delle fasce d’età più critiche, quella tra i 14 e i 18 anni, si rischia un vuoto assistenziale dovuto al fatto che i medici di medicina generale hanno in cura tantissimi anziani".
Lei da pediatra come ha vissuto gli anni del covid?
"E’ stata dura ma non a livello dei medici di medicina generale. Fortunatamente non ho avuto bambini con problemi seri causati dal covid, in ogni caso è stato un periodo buio".
L’emergenza Dengue a Fano preoccupa i genitori?
"Inizialmente la preoccupazione c’è stata ma è calata con l’arrivo del maltempo e la riduzione delle temperature. Comunque è una patologia potenzialmente seria ma non grave che nella maggior parte dei casi, pur durando diversi giorni, guarisce spontaneamente"
Anche i suoi figli sono medici?
"Mia figlia Lisa è pediatra e lavora a fianco a me nello stesso ambulatorio, mentre il più piccolo è un medico del Pronto soccorso".
Come definirebbe i suoi 40 anni di professione?
"Intensi ma ricchi di soddisfazioni. In questi giorni sto ricevendo tantissime dimostrazioni d’affetto".