
L’amore per la cultura di Umberto Galimberti fa il pieno a FanoXDante. Si va infatti verso il tutto esaurito per l’appuntamento di venerdì 9 (alle 21.15 alla Rocca) con il noto filosofo e psicoanalista, che dà il via alla rassegna “Comizi d’Amore“, progetto artistico ideato da Massimo Puliani che unisce in scena intellettuali, narratori, artisti e attori.
"Galimberti salirà sul pulpito comiziale per una sua lezione sulle “Cose dell’Amore“ – annuncia Puliani –, un tema universale che è emblematico anche in Dante. Mentre ci sarà il comizio di Galimberti, l’artista Sara Forte creerà “Quadruslight Kaleidoscope 1“ un fondale scenograficotecnologico, un’opera inedita riprodotta su telo al quarzo e ridipinta a mano, una nuova espressione artistica nata dall’incontro tra pittura e retroilluminazione a led con luce programmata durante la serata".
"Se avessi saputo che lo chiamavano comizio non sarei venuto. Io non faccio comizi, faccio conferenze" esordisce il professor Galimberti, aggiungendo che l’incontro con Sara Forte per lui sarà una novità assoluta, un connubio artistico mai sperimentato prima, sul quale però non nutre aspettative: "mai fatto nulla di simile – ci dice –. Verrò, farò la mia conferenza come sempre e quel che succede succede…". E chissà se il loro incontro (nato dalla creatività di Puliani) sarà un incontro di follie, che è il tema al centro della conferenza di Galimberti intitolata “In dialogo con Platone sulle cose dell’Amore“.
Ci dà una piccola anticipazione?
"Sostengo la tesi espressa da Platone secondo la quale l’amore è follia, perché non è qualcosa a disposizione dell’io, ma qualcosa che dispone dell’io. Anche Freud diceva che l’Io non è padrone in casa propria".
Non era il solo…
"Lo dice anche Dante con il verso “Amor che a nullo amato amar perdona“ che significa che possiamo pensare che l’amore sia regolato dalla parte razionale, ovvero l’Io. Ma non è così. L’amore subentra ed è un collasso della razionalità. Tant’è che gli amanti si dicono “con te perdo la testa“, “mi fai impazzire“... L’amore è dunque follia".
E in che cosa consiste esattamente questa follia?
"Platone lo spiega molto bene: se uno intercetta la follia dell’altro e la cosa è reciproca, allora amore non è un rapporto tra me e te, ma è un rapporto tra la mia parte razionale e la mia follia, grazie a te. Del resto anche Dante, quando va all’Inferno si fa accompagnare da Virgilio".
Perché?
"Perché non puoi scendere nei bassifondi della tua anima, nel sottofondo della tua follia da solo. Questa ti può rapire. Devi essere accompagnato. Infatti nessuno fa l’amore con chiunque, ma con la persona che abbiamo individuato come colei che ha catturato la nostra dimensione folle".
Quindi sta dicendo che ci si mette a nudo ancor prima che ci si tolgano i vestiti?
"Esattamente. Noi ci fidiamo perché siamo curiosi e siamo attratti dalla nostra follia. Tutti gli eventi creativi nascono dalla follia, non dalla ragione che è un sistema di regole e basta. Dalle regole non nasce nulla di creativo. Non è un caso che gli artisti, i poeti che Heidegger definisce “i più arrischianti“, escono fuori dalla propria razionalità per farsi inondare dalla follia sottostante".
Tiziana Petrelli