REDAZIONE FANO

"Ha ammazzato. Anastasiia per difendersi"

Il legale di Moustafa Alashri, accusato dell'omicidio della moglie Anastasiia a Fano, ha invocato la legittima difesa in aula. La difesa nega maltrattamenti e chiede l'assoluzione. Sentenza il 22 ottobre.

Il legale di Moustafa Alashri, accusato dell'omicidio della moglie Anastasiia a Fano, ha invocato la legittima difesa in aula. La difesa nega maltrattamenti e chiede l'assoluzione. Sentenza il 22 ottobre.

Il legale di Moustafa Alashri, accusato dell'omicidio della moglie Anastasiia a Fano, ha invocato la legittima difesa in aula. La difesa nega maltrattamenti e chiede l'assoluzione. Sentenza il 22 ottobre.

"Uccisa per legittima difesa". Questo il contenuto della discussione del legale della difesa di Moustafa Alashri, 43 anni, accusato dell’omicidio della moglie Anastasiia, 23 anni di origine ucraina. Il legale dell’imputato, Ciro Giordano del foro di Milano, ha chiesto l’assoluzione per aver commesso il fatto per legittima difesa e, in subordine, ha delineato l’ipotesi dell’eccesso colposo di legittima difesa putativa. La giovane è stata uccisa con 29 coltellate il 13 novembre 2022 a Fano e ieri, in corte d’assise a Pesaro, si è celebrato il penultimo atto del processo a carico del marito egiziano, ieri presente in aula. La coppia era fuggita a Fano dall’Ucraina in guerra insieme al proprio figlio di 2 anni. La donna aveva manifestato l’intenzione di separarsi e aveva denunciato i maltrattamenti del marito. Ieri, però, la difesa ha negato i maltrattamenti e ha chiesto anche la non applicazione della relativa aggravante. Secondo la difesa, infatti, l’uomo non avrebbe mai voluto commettere il delitto. "Alashri non ha mai proferito affermazioni offensive nei confronti della moglie – ha sottolineato l’avvocato -. E nessuno dei testimoni che sono stati ascoltati ha mai raccontato di aver notato condotte vessatorie verso di lei". Durante la scorsa udienza il pm aveva invece chiesto l’ergastolo e una cella di isolamento per tre mesi, durante le ore del giorno. La sentenza verrà pronunciata il prossimo 22 ottobre.