Terre Roveresche (Pesaro), 9 gennaio 2025 – “Ho provato un’emozione forte, bella un bel po’. Quando l’ho vista davanti a me e poco dopo mi si è posata sulla spalla è stato semplicemente stupendo, un sogno che si è realizzato”. E’ davvero felice Adriano Gabrielli, 86enne di Orciano, che il giorno dell’Epifania ha visto concretizzarsi un grande desiderio: rivedere la sua amata Checca, la gazza ladra che viveva con lui dal 2009, che a gennaio del 2024 era sparita. Ma che ora, a distanza di un anno, è tornata a casa.
Un volatile che aveva già fatto parlare di sé da ‘giovanissimo’, nel 2012, quando l’appello del signor Adriano, amplificato dal Carlino, la salvò dagli ‘arresti domiciliari’, perché i vigili urbani avevano imposto al padrone di tenerla in gabbia, ma poi, visto il clamore della vicenda, il provvedimento venne revocato. Un anno fa Checca è finita di nuovo sul nostro giornale: stavolta per la sua inspiegabile scomparsa. Passano i mesi e della gazza non si ha nessuna notizia, anche se lui, Adriano, non ha mai pensato, neppure per un istante, che potesse essere morta. E aveva ragione: nelle settimane scorse sui social locali i primi messaggi: “C’è una gazza ladra davanti a casa mia che accetta il cibo dalle mani”. “E’ molto socievole, non ha paura dell’uomo”.
Gabrielli, che a dispetto dell’età è una persona attiva anche su internet, legge i post e comincia a sperare. “Lì per lì – racconta – non mi volevo fare molte illusioni, anche se io non ho mai creduto che potesse essere morta, magari per bocca di un gatto, perché era sempre stata molto furba e attenta. Poi, il 6 gennaio, nel pomeriggio, la grande sorpresa: mi suona il campanello, vado ad aprire e mi torvo davanti un compaesano, che non finirò mai di ringraziare, che aveva tra le mani Checca. Mi dice che l’aveva presa dopo che era entrata nel bar in cui si trovava e poiché ricordava perfettamente il mio appello di un anno fa tramite il Carlino, aveva subito pensato a me. L’ho fatto accomodare e la gazza si è mossa subito come se conoscesse alla perfezione la casa. Dopodiché, quando mi era già salita sulle spalle, ho avuto la certezza che era proprio Checca, perché aveva lo stesso difetto a una zampina che si era procurata da piccola”.
Le ore successive sono state di autentica gioia e riscoperta di emozioni sopite: “Checca mi è stata a lungo addosso, sulla spalla, mentre mi beccava delicatamente l’orecchio, come faceva fino a un anno fa, e poi si è appollaiata sopra al televisore, un altro suo comportamento tipico, dove ha trascorso tutta la notte. La mattina abbiamo fatto colazione insieme con latte e biscotti e poi le ho aperto la finestra. Lei è rimasta a lungo nel davanzale, prima di prendere il volo, ma già nel pomeriggio l’ho rivista vicino a casa. Sono davvero felice che sia tornata”.
“Probabilmente – conclude – un anno fa si è allontanata seguendo il richiamo di un esemplare dell’altro sesso. Poi, ‘finita l’infatuazione’ – scherza – è tornata da chi la ama e l’amerà per sempre”.