Fano, 14 settembre 2024 - Casi di Dengue a Fano, per Roberto Burioni, professore di microbiologia e virologia all'università Vita-Salute San Raffaele di Milano, si tratta di un "focolaio autoctono prevedibile". Il commento alla situazione che si sta vivendo nel Pesarese arriva via social. "In questa pessima notizia - osserva - una fortuna notevole: siamo a settembre e ci aspetta (speriamo) il freddo. Se fosse accaduto a giugno saremmo stati nei guai, non solo per la salute, ma anche per il turismo. Le zanzare sono una grave minaccia alla nostra salute: dove ci sono gli uomini non devono esserci. Punto e basta".
I casi sono attualmente 11 nell'area di Fano, 10 in città e uno a San Costanzo. Soltanto uno dei pazienti infettati presenta una storia di viaggio in area endemica, ha riferito la Regione Marche dopo la riunione del Gruppo operativo regionale per le emergenze sanitarie (Gores), spiegando che l'azienda sanitaria territoriale "Ast di Pesaro Urbino ha messo in atto tutte le azioni di sanità pubblica previste: la sensibilizzazione dei medici territoriali ed ospedalieri, l'indicazione al comune di mettere in atto interventi mirati di disinfestazione e l'eventuale posizionamento delle trappole di cattura delle zanzare per verificare l'efficacia della disinfestazione".
"Come da prassi - ha sottolineato la Regione Marche facendo il punto in una nota - il Centro trasfusionale ha indicato che, in caso di donazione di sangue, sia per i donatori di Fano che per quelli che sono stati a Fano anche per poche ore venga effettuato il test per Dengue. Il Gores monitora la situazione con il supporto del Dipartimento di Prevenzione della Ast e dal Servizio di Virologia dell'Azienda ospedaliero universitaria delle Marche".