Fano, 23 marzo 2024 – Per dare la notizia, il sindaco Seri si è alzato dalla sedia: "perché di fronte ad un progetto così bello, che fa volare alto Fano, portandola al livello delle grandi città europee… bisogna portar rispetto". Giovedì infatti la sua giunta ha approvato il progetto esecutivo della nuova Biblioteca Federiciana.
"Un passaggio fondamentale per aprire la manifestazione di interesse rivolta a partner privati che, sulla base della norma speciale 134 del codice contratti, possono così finanziare l’opera con le loro sponsorizzazioni" ha sottolineato l’assessore alle Biblioteche Mascarin.
Il costo stimato per realizzazione del nuovo polo culturale progettato dallo studio Mario Cucinella Architects è di 10,5 milioni di euro di cui 2,5 milioni sono stati già intercettati da fondi Pnrr da rendicontare entro il 2026 (il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ha classificato questo progetto presentato dal Comune di Fano, 1° nella graduatoria delle proposte ammesse a finanziamento, nell’ambito della macroarea centro nord), pertanto le risorse economiche che devono essere intercettate da partner e soggetti privati è di circa 8 milioni di euro.
"In realtà ci sarebbe già qualche altro milione di euro promesso da varie istituzioni, ma non posso svelare quali" ha detto il sindaco Seri lanciando l’amo nel mare della campagna elettorale. Un amo che ha subito agganciato una considerazione di Mascarin: "Speriamo chiaramente in una continuità".
Sicuramente uno di quegli enti è la Fondazione Montanari con cui il Comune di Fano, nel maggio 2021, ha unito competenze ed energie per donare alla Federiciana una nuova vita affidando la progettazione del recupero del vecchio edificio e il nuovo ampliamento all’architetto di fama internazionale Mario Cucinella.
Stando alle 1500 tavole di cui si compone il progetto esecutivo, il recupero della Biblioteca Federiciana è finalizzato al riordino delle sue funzioni preesistenti, attraverso la riorganizzazione degli uffici e dei preziosi volumi ivi raccolti sin dalla seconda metà del ‘600 che saranno stipati in un caveau sotterraneo.
Così si potranno preservare e riqualificare anche la celebre Sala dei Globi con le sue scansie lignee e i suoi arredi che verranno poi collegati alla nuova struttura, un ampliamento che prenderà forma dal vuoto creato dalla demolizione del comando di Polizia Locale, aprendosi come una terrazza verso gli Orti, il porto e il lungomare Sassonia.
"Il nuovo volume - ha spiegato l’architetto fanese Michele Olivieri del team Cucinella -, come uno scrigno trasparente, accoglie e custodisce quattro livelli, più uno interrato, che ospiterà il caveau dei volumi da preservare, e una terrazza panoramica che apre su ampie quinte visive. Dialoga però con la città storica grazie alla velatura di cotto che partendo fitta da San Pietro in Valle si apre a ventaglio verso il panorama".
Il progetto del verde, file rouge tra i vari livelli e le terrazze, è pensato come spazio pubblico capace di valorizzare e ricucire il tessuto urbano al suo intorno, e vede il suo incipit nel giardino d’inverno al piano terra del nuovo edificio definito "un occhio aperto" sull’identità marinara. "Un attento studio del clima - conclude Olivieri - ha accompagnato il progetto".