TIZIANA PETRELLI
Cronaca

Febbre Dengue a Fano, salgono a 20 i casi

Ogni quartiere disinfestato tre volte. Iniziate le operazioni: città divisa in 7 zone. Trattamenti simultanei. Parchi e animali: cosa fare il giorno dopo

Un operatore esegue il trattamento contro le zanzare tigre (archivio)

Un operatore esegue il trattamento contro le zanzare tigre (archivio)

Fano, 15 settembre 2024 – Continua a salire il numero di casi confermati di febbre Dengue nel nostro territorio. Ieri pomeriggio la colonnina dei contagi era arrivata a segnare 20 persone, di cui un solo caso associato ad un viaggio all’estero. Le altre infezioni in città sono invece tutti casi autoctoni, ovvero derivanti da punture di zanzare infettatesi a Fano pungendo una persona infetta, e che poi a loro volta hanno trasferito il virus Dengue a una persona sana, pungendola.

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Intanto stanotte, da mezzanotte, hanno preso il via le operazioni di disinfestazione in città messe in campo dal sindaco di Fano con l’Ast Pesaro e Urbino (nello specifico il Servizio Epidemiologico e Veterinario) per contrastare la proliferazione della zanzara tigre (Aedes albopictus) nel territorio comunale.

Gli interventi si svolgeranno per tre notti consecutive (a partire da mezzanotte fino alle 6 del mattino, concludendosi definitivamente martedì 17 settembre) all’interno di un perimetro cittadino che è stato suddiviso in 7 zone, ciascuna delle quali sarà trattata ogni notte grazie all’impiego di 7 mezzi operativi, messi a disposizione da 4 ditte specializzate per un costo totale di 10mila euro.

“Questo piano consente di coprire l’intera area in modo coordinato e capillare, assicurando un intervento efficace su tutte le zone stabilite - sottolinea il sindaco Serfilippi -. Abbiamo messo in campo tutte le risorse necessarie per assicurare che ogni notte si intervenga su tutte le aree della città (una novità rispetto alle comunicazioni precedenti, dove si parlava di interventi in successione, ndr). Durante tutte le operazioni saranno di supporto la Polizia locale e la Protezione civile. Per evitare interferenze con le attività commerciali e locali, le operazioni di disinfestazione nel centro e nel lungomare verranno effettuate a tarda notte”.

Ma il giorno dopo, come si devono regolare i fanesi per strada e nei parchi gioco o sgambatoi? “Come indicato nell’ordinanza - precisa Serfilippi -, le ditte incaricate non effettueranno trattamenti diretti nei parchi pubblici tantomeno sui giochi. Pertanto i nostri bimbi possono giocare tranquillamente nelle aree attrezzate, non vi sono controindicazioni. Le precauzioni da adottare in casa sono date per far stare più tranquilli i cittadini, non certo per allarmarli. Nelle scuole non vi sono particolari criticità. Tuttavia, per garantire un livello di sicurezza ancora maggiore, è stato richiesto ai dirigenti di limitare l’accesso alle aree esterne degli istituti per qualche giorno. Ai possessori di cani e gatti si raccomanda invece di avere la semplice accortezza di portarli all’interno delle abitazioni assieme alle ciotole per l’alimentazione, nell’orario del trattamento. Una volta conclusa la disinfestazione, sarà possibile condurli all’esterno. Non vi sono altri rischi per gli amici a quattro zampe, poiché le sostanze usate non sono nocive per loro. I gatti delle colonie vanno messi al riparo per scongiurare un’esposizione diretta alla spruzzo e nessun trattamento sarà fatto nei canili e gattili”.

Dal 1 gennaio all’11 settembre 2024 (il giorno in cui a Fano è stato evidenziato il primo caso autoctono della donna incinta di Centinarola, l’unico inserito nel dato seguente), al sistema di sorveglianza nazionale dell’Istituto superiore di Sanità risultano 412 casi di Dengue (di cui due autoctoni e tutti gli altri associati a viaggi all’estero: età media 40 anni, 48% di sesso maschile e nessun decesso). Non esiste un trattamento specifico per la dengue, e “nella maggior parte dei casi le persone guariscono completamente in due settimane - riferiscono i medici -. Le cure di supporto alla guarigione consistono in riposo assoluto, uso di farmaci per abbassare la febbre e somministrazione di liquidi al malato per combattere la disidratazione. In qualche caso, stanchezza e depressione possono permanere anche per alcune settimane”.