Prima la corsa per non perdere i fondi Pnrr (2,5 milioni di euro) legati al progetto esecutivo della nuova Federiciana, ora si corre per mantenere il maxi-finanziamento ministeriale di 6 milioni e 460mila euro che il Comune si era aggiudicato nel 2023 per il teatro romano di via De Amicis, il museo di Vitruvio e la riqualificazione dell’ex Filanda Bosone. "Lunedì – commenta il sindaco Luca Serfilippi – c’è stato un incontro decisivo per sbloccare l’impasse sul teatro romano". Al sopralluogo erano presenti: i dirigenti del Provveditorato interregionale alle Opere pubbliche Toscana-Marche, Corrado Maria Cipriani e Giovanni Salvia, la soprintendente Archeologia, Belle arti e Paesaggio delle Marche Cecilia Carlorosi, e l’onorevole Mirco Carloni, presidente della Commissione agricoltura alla Camera dei Deputati.
I 6 milioni 460mila euro Fano se li era ’guadagnati’ vincendo un bando interministeriale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e della Cultura. "E’ finito il tempo di lasciare i progetti nei cassetti, come faceva la precedente giunta – commenta l’assessore ai Lavori pubblici, Gianluca Ilari – con l’incontro di lunedì siamo riusciti a creare un tavolo di lavoro tra Comune, Soprintendenza e Provveditorato delle opere pubbliche che, in quanto stazione appaltante, svolge il ruolo di regia".
Il progetto già redatto dal Comune per la messa in sicurezza dell’ex Filanda Bosone sarà quindi messo a disposizione degli altri due enti perché possa inserito in un progetto più ampio di valorizzazione del museo archeologico e del teatro romano. "Progetto che prevede anche l’uso della tecnologia – fa presente Ilari – per una immersione nella romanità". Al momento il sindaco Serfilippi non nasconde "il rischio del definanziamento", ma contemporaneamente esprime ottimismo: "Grazie all’impegno congiunto delle istituzioni coinvolte, stiamo procedendo nella giusta direzione".
Quello della messa in sicurezza dell’ex filanda è sempre stato considerato un passaggio indispensabile sia per consentire l’accesso ai turisti al teatro romano sia per consentire alla Soprintendenza di proseguire nell’indagine archeologica.
Anna Marchetti