REDAZIONE FANO

E se Gesù fosse stato fanese? Ecco le ’parâbul’

Sarà presentato domani al Vallato il libro scritto da Tonucci, Ciavaglia e Bertini che traduce alcuni passi del vangelo in dialetto

Don Francesco Pierpaoli, monsignor Giovanni Tonucci e Maurizio Misuriello

Don Francesco Pierpaoli, monsignor Giovanni Tonucci e Maurizio Misuriello

di Tiziana Petrelli

Tre cultori del dialetto fanese per una traduzione vernacolare "divina", che verrà presentata ufficialmente alla città domani, alle 21.15, nella sala della Casa della Comunità don Paolo Tonucci (via Ranuzzi 1, accanto alla parrocchia del Vallato). Tra gli autori del volume "Le parâbul del Signurin" scritto a sei mani con Massimo Ciavaglia e Carlino Bertini, c’è monsignor Giovanni Tonucci, arcivescovo emerito di Loreto fratello di don Paolo: "Questo ci farà sentire tutti, ancora più a Casa" ha sottolineato il parroco don Francesco Pierpaoli, che terrà l’intervento introduttivo assieme all’altro padrone di casa Gabriele Darpetti, presidente dell’associazione ‘Porte Aperte’ che assieme alla ‘Banca del Gratuito’ ha curato questa edizione.

"Sono passati molti anni da quando, nel 2007, è stato pubblicato ’El Vangél cum l’ha scrit San Mârc’ - racconta monsignor Tonucci -. Quel primo tentativo di traduzione in dialetto fanese di un testo di grande valore spirituale, e insieme storico e letterario, ha suscitato curiosità e interesse in molte più persone di quanto previsto al momento della stampa. Ne è nato il desiderio che il tentativo fosse ripetuto per gli altri Vangeli". Un’impresa non facile perché "la parola di Dio va rispettata - ha sottolineato monsignor Tonucci –, ma molti vocaboli aulici utilizzati nelle sacre scritture sono ignote al dialetto fanese che ha come sua caratteristica quella di essere rapido, nervoso, sintetico e fornito di un vocabolario piuttosto limitato".

E così, per ora, si è concentrata l’attenzione su quelle parti dei Vangeli che si limitano a raccontare episodi, più facili da tradurre in dialetto, rispetto ai discorsi di Gesù in Matteo e Luca o certe riflessioni teologiche in Giovanni. Sono così state pubblicate tre raccolte di testi: la prima con le parabole ("Le parâbul del Signurin" che oggi vede una nuova ristampa arricchita di contenuti), la seconda con i racconti della passione ("La Pasión de Gesù Crist cum è scrita ti quatre vangél"), la terza con i miracoli "I mirâcul del Signurin". Libretti di una cinquantina di pagine ciascuno in cui si è in ogni modo evitato di trasformare la traduzione in una parafrasi o, meno ancora, in una interpretazione di tono umoristico: la fedeltà al testo originale è stata mantenuta per quanto possibile, riferendo talvolta in nota alcune espressioni idiomatiche che avrebbero potuto rendere efficacemente, ma con qualche libertà, il concetto presentato dal Vangelo. "In questi mesi - conclude il monsignore - stiamo tentando di tradurre il Vangelo di Luca, ma non è ancora possibile prevedere se e quando si completerà l’impresa".