
Il sito del Times che riprende l’articolo del Carlino sulla incerta attribuzione dell’Atleta di Fano a Lisippo
Fano, 21 gennaio 2025 – Sono state riprese anche dal Times, celeberrimo magazine inglese, le dichiarazioni rese al Carlino dal professor Massimo Osanna, direttore generale dei Musei del Ministero della Cultura, in merito all’incerta attribuzione della paternità lisippea dell’Atleta di Fano. Un lungo articolo è comparso nella edizione americana del magazine, da titolo: "La contestata scultura greca antica ’potrebbe non essere opera di un artista famoso’" rilanciando il dibattito a livello internazionale.
Come noto Osanna ha escluso che l’Atleta di Fano sia di Lisippo, ha suggerito di uscire dall’"ossessione del nome celebre" perché quel conta è "la straordinarietà dell’opera, tra le poche in bronzo (non più di un centinaio in tutto il mondo ndr), arrivate fino a noi". Dichiarazioni che hanno avuto un’eco internazionale insieme alla reazione dei fanesi scesi in campo in difesa di "Lisippo", anche loro intervistati dal Resto del Carlino e pure loro citati su "The Times". D’altronde i fanesi hanno trasformato il ‘Lisippo’ in un brand, tanto da dare il nome del famoso scultore greco a un mensile cittadino, a una agenzia di viaggio e alla passeggiata del lungomare di Sassonia. Del Lisippo o meglio dell’Atleta di Fano, nel fine settimana, si è occupato anche il Tg1, intervistando il direttore della rivista ’il Lisippo’, Giampiero Patrignani, che ha ripetuto quanto già dichiarato a noi: "Il Lisippo non si tocca".
Il famoso magazine inglese ha poi ripercorso tutta la storia del "Lisippo", ritrovato nel 1964 dai pescatori fanesi, in Adriatico, e dal 1977 esposto al Getty Villa di Los Angeles, ma ha anche intervistato il professor Osanna e il coordinatore del Centro studi Vitruviani Oscar Mei. La visita di venerdì a Fano, dell’alto dirigente ministeriale, è servita a consolidare il rapporto tra la città e il Ministero e a porre le basi per la nascita nell’area archeologica del teatro romano (ex filanda Bosone) di un museo dell’Arte Salvata (Fano già dispone di 6 milioni di euro ndr) che dovrà ospitare l’Atleta di Fano la cui proprietà dello Stato italiano è stata riconosciuta, dopo un lungo contenzioso giudiziario, dalla Cassazione nel 2018 e dalla Corte Europea dei diritti dell’uomo nel 2024.
Osanna si è anche detto fiducioso sul rientro in Italia dell’opera ricordando che "tutti i ministri che si sono succeduti da Franceschini in poi sono stati d’accordo nel non collaborare con musei che hanno contenziosi con l’Italia". A Fano, ora, non rimane che impegnarsi per portare avanti il progetto del museo e farsi trovare pronta quando la statua rientrerà in Italia.