Doppio omicidio a Fano, Luca Ricci al giudice: “Non ricordo niente”. L’avvocato chiederà la perizia psichiatrica

L’avvocato difensore Roberto Longhini: “Il mio assistito ha avuto crisi di pianto, e ha rievocato solo cosa ha fatto prima e dopo il delitto. Credo sia necessaria a questo punto una perizia psichiatrica”

Pesaro, 29 giugno 2024 - Ciabatte arancioni ai piedi, gli occhi sbarrati per il pianto, le manette ai polsi. Luca Ricci, 50 anni, fanese, operaio, reo confesso dell’uccisione dei genitori Giuseppe e Luisa per denaro, è stato interrogato ieri mattina dal gip Giacomo Gasparini per la convalida del fermo.

Luca Ricci, 50 anni, fanese, operaio, reo confesso dell’uccisione dei genitori Giuseppe e Luisa per denaro, è stato interrogato dal gip Giacomo Gasparini per la convalida del fermo
Luca Ricci, 50 anni, fanese, operaio, reo confesso dell’uccisione dei genitori Giuseppe e Luisa per denaro, è stato interrogato dal gip Giacomo Gasparini per la convalida del fermo

Era difeso dall’avvocato Roberto Longhini. Il quale, all’uscita dell’udienza che è avvenuta in camera di consiglio, ha detto: “Luca Ricci ha raccontato di esser sceso lui nell’appartamento dei genitori all’una e trenta di notte perché non si sentiva bene. Voleva misurarsi la pressione. Ha svegliato la madre che si è alzata e l’ha aiutato a misurarla. Ma poi ha parlato di vuoto di memoria spiegando di esser tornato nella sua casa rimettendosi a dormire nella stanza accanto a quella dove si trovava anche suo figlio che al mattino dopo ha portato a scuola a Pesaro. Al rientro, Luca ha chiamato la madre e l’ha trovata morta, fredda, in salotto. A quel punto ha avvertito le forze dell’ordine. Abbiamo dovuto interrompere anche l’udienza per il pianto di Luca, ma alla ripresa non ha inteso rispondere alle domande avvalendosi della facoltà di non farlo. Così il giudice ha dichiarato chiusa l’udienza riservandosi di decidere sulla richiesta del pm Maria Letizia Fucci della misura cautelare in carcere, riserva sciolta nella tarda mattinata disponendo la carcerazione dell’uomo.

Luca Ricci in tribunale al rientro nel carcere dopo l’interrogatorio
Luca Ricci in tribunale al rientro nel carcere dopo l’interrogatorio

Ha aggiunto fuori dall’aula l’avvocato Longhini: “Di fronte a ciò che è successo si dovrà valutare la richiesta di sottoporre il mio assistito a perizia psichiatrica perché i suoi scompensi li abbiamo visti anche in aula con dei vuoti di memoria che non sono compatibili con la normale stabilità mentale di una persona”.

Sul fronte delle indagini, la procura della Repubblica è alla ricerca del movente del duplice omicidio. Il denaro, esattamente 14mila euro, potrebbe essere la pista da seguire. E’ la somma pattuita dalla famiglia, il padre Giuseppe, la moglie Luisa e il figlio Luca, con l’acquirente della loro casa acquistata all’asta per 60mila euro. Si tratta di un idraulico di Fano che ha accettato, su richiesta del figlio Luca, di lasciare i genitori nella loro ex casa ma a patto che versassero anticipatamente 14mila euro pari a due anni di canone d’affitto pari a 580 euro al mese.

Dice al telefono l’acquirente che chiede di non apparire per evitare che il suo nome venga accostato alla tragedia: “Io ho acquistato all’asta la casa e di questo i genitori ne erano a conoscenza. Lo so. Poi il figlio Luca mi ha chiesto se potevano rimanere in affitto e io ho detto di sì ma sentito il mio avvocato abbiamo stabilito un anticipo di due anni di affitto. Capisco che non è usuale ma chiedo: quanti affitterebbero una casa a chi l’ha persa perché non pagava le rate del mutuo? Io credo che la risposta positiva arriverebbe da pochi. Quella mattina dovevamo vederci nell’ufficio del mio avvocato per firmare il contratto d’affitto e ricevere il denaro a garanzia. Invece è successa la tragedia”.

Proprio quel denaro, che il figlio delle vittime Luca attribuiva al padre, in realtà è sparito o forse non c’è mai stato. E una tesi investigativa è proprio orientata su questo aspetto: i soldi promessi da Luca ai genitori per rimanere nella casa non c’erano e gli avrebbe dato l’ulteriore delusione dopo avergli fatto perdere la casa per i suoi debiti. Non sopportando questo, li ha uccisi “per non farli soffrire”