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Donne nel mirino, il dispositivo che protegge

In arrivo, gratuitamente, cento ’tracker’ collegati con la Vigilar grazie a Rotary, Rotaract e Alba Rosa. Domenica, show per raccogliere fondi

Donne nel mirino, il dispositivo che protegge

I protagonisti dell’iniziativa “Voci di donne”: alcentro l’assessore Lucia Tarsi, Antonino Barrasso di Alba Rosa e i rappresentanti di Rotary e Rotaract

La tecnologia in aiuto delle donne vittime di violenza, che per il loro lavoro si spostano di notte o transitano in luoghi a rischio. Per loro sono in arrivo 100 tracker, piccoli dispositivi attivabili con sim telefoniche, dotati di pulsante di emergenza che lancia l’allarme alla centrale Vigilar di Fano, che a sua volta può allertare le forze dell’ordine. L’iniziativa è promossa su tutto il territorio dell’ambito sociale 6 e dall’associazione Alba Rosa di Fano, che si occupa proprio della difesa, legale e psicologica, delle donne vittime di violenza. "Donne – spiega il presidente Antonino Barrasso, ex comandante dei carabinieri – che si rivolgono a noi quando ancora le autorità non hanno adottato provvedimenti ufficiali. Noi le supportiamo in questa fase di ‘limbo’, in cui il loro stato d’animo è provato".

Nel progetto dei tracker Alba Rosa può contare sulla collaborazione della Vigilar che ha messo a disposizione gratuitamente i dispositivi e il proprio servizio. "I tracker – chiarisce Barrasso – saranno distribuiti alle donne gratuitamente e finché ne avranno bisogno". I piccoli apparecchi sono già nella disponibilità dell’associazione, mentre devono essere acquistate le sim. Ed è proprio questo uno dei motivi per cui si sono attivati il Rotary Club di Fano e il Rotaract Club Valle del Metauro, organizzando "Voci di donne", spettacolo in programma all’ex cinema Gonfalone, domenica alle 17. Il ricavato della vendita dei biglietti sarà devoluto ad Alba Rosa per l’acquisto delle sim e il rinnovo mensile degli abbonamenti.

L’efficacia di tali dispositivi è stata già testata dall’associazione su due donne, una delle quali minore, spaventata dalle minacce del padre, che si stava dividendo dalla moglie, di portarla all’estero. "Abbiamo verificato – spiega il presidente Barrasso – che i tracker servono anche ad attenuare lo stato di ansia delle vittime. Tutto avviene nell’assoluto rispetto della privacy in quanto la geolocalizzazione si attiva solo nel caso della chiamata di emergenza. I tracker sono utilizzati in sostituzione delle App sui cellulari perché sappiamo che, nei casi di violenza, la prima cosa che fa l’uomo è gettare via il telefono". Inoltre il progetto "trackiamoci" è stato presentato alla Prefettura e alla Procura della Repubblica con l’obiettivo di ottenere il via libera all’utilizzo di tali dispositivi da parte delle forze dell’ordine.

"Purtroppo per quanto riguarda la violenza di genere – ha proseguito Barrasso – il nostro territorio segue il trend nazionale. Ci siamo occupati anche di ragazzi aggressivi nei confronti dei familiari. C’è stato perfino un caso in cui i genitori, per paura, la notte si chiudevano in camera da letto". Lo spettacolo di domenica proporrà la performance di Elisa Ridolfi (voce) e Stefania Paterniani (piano), la partecipazione di Michela Fortugno, psicologa ospedaliera all’Ast 1 e la testimonianza di Francesca presentata da Marco Giovenco". Per l’assessore alla Cultura Lucia Tarsi "il motto rotariano ‘Servire al di sopra di ogni interesse personale’ qui prende corpo in modo speciale e nobile". "Con iniziative come questa – ha concluso il presidente del Rotary Fano Michele Brocchini – attiviamo le leve della prevenzione e sosteniamo le associazioni sul campo".

Anna Marchetti