"Dengue, infezioni fuori controllo". Fano diventa un caso nazionale

Da Bassetti a Burioni, i massimi esperti in materia sanitaria lanciano l’allarme: "I 102 contagi sono solo la punta dell’iceberg. Il virus può dilagare". Liverani (Ast): "No, l’incidenza è in calo".

"Dengue, infezioni fuori controllo". Fano diventa un caso nazionale

Da Bassetti a Burioni, i massimi esperti in materia sanitaria lanciano l’allarme: "I 102 contagi sono solo la punta dell’iceberg. Il virus può dilagare". Liverani (Ast): "No, l’incidenza è in calo".

di Anna Marchetti

Dengue a Fano: per il virologo Roberto Burioni la "situazione è fuori controllo", per l’infettivologo Matteo Bassetti (foto) "serve un lavoro di sorveglianza per evitare che il focolaio si allarghi". L’aumento dei casi dell’infezione virale trasmessa attraverso la puntura della zanzara tigre sta attirando su Fano l’attenzione di virologi e infettivologi nazionali. "La prima cosa da capire – afferma Matteo Bassetti, direttore delle Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova – è quanta gente sia stata contagiata realmente perché i 102 casi potrebbero essere la punta di un iceberg. Sarebbe utile uno screening da parte di Ast per avere un quadro preciso delle persone venute in contatto con il virus".

Quei 102 casi finora accertati con altri 10 probabili ma in attesa di conferme di laboratorio, in uno spazio di tempo limitato (il primo caso risale all’11 settembre), per il professor Bassetti rivelano "che qualcosa a Fano non ha funzionato nella disinfestazione. Sarebbe importante capire se c’è un’area della città particolarmente interessata dalla presenza delle zanzare su cui intervenire con i larvicidi". Ma Bassetti ha da ridire anche sul kit anti-Dengue messo in commercio dalle farmacie comunali: "Non si può chiedere al cittadino di spendere 15 euro per acquistare il kit: in un sistema sanitario nazione forte come il nostro l’attività di prevenzione deve essere svolta da Comune e Regione. Bravissime le farmacie che mettono a disposizione il kit ma la prevenzione non può essere lasciata ai cittadini". "Ora – aggiunge – si passi alle vaccinazioni almeno per chi ha avuto con certezza l’infezione".

Non la pensa così il virologo Roberto Burioni: "Il vaccino – scrive – non è utile in questo caso. Bisogna eliminare le zanzare tigre che trasmettono la malattia". Anche Burioni parla di "situazione fuori controllo, le infezioni come minimo sono il doppio. Speriamo nell’arrivo del freddo, pensate se fosse successo a giugno".

Anche se il freddo è alle porte, per l’epidemiologo Massimo Ciccozzi "non c’è da stare tranquilli. Se la zanzara tigre diventa un vettore efficacie della Dengue, dal punto di vista sanitario la preoccupazione aumenta". Sui rimedi possibili, Bassetti spiega che non è facile debellare un focolaio. "In Emilia Romagna – ricorda – una quindicina di anni fa ci fu un focolaio di chikungunya, un’altra infezione trasmessa dalla zanzara tigre che durò parecchi mesi. Sapevamo che anche quest’anno ci sarebbe stato un focolaio: oggi è toccato a Fano, nel 2023 si erano verificati nel Lazio e nel lodigiano. Visto che le disinfestazioni costano servirebbe un coordinamento regionale e nazionale per aiutare le amministrazioni locali". Osserva però il dottor Augusto Liverani, direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Ast: " "L’andamento dell’incidenza, ovvero i nuovi casi di Dengue, presentano una curva in continua diminuzione. L’ultimo caso confermato è del 25 settembre. L’aumento del numero è dettato da conferme di casi antecedenti".