Da Andreotti a Zero fino alla Carrà. Castellani: "Tutti i miei incontri"

Il regista fanese, 88 anni, racconta i 200 personaggi incrociati durante la sua carriera tra aneddoti e curiosità inedite.

Da Andreotti a Zero fino alla Carrà. Castellani: "Tutti i miei incontri"

Da Andreotti a Zero fino alla Carrà. Castellani: "Tutti i miei incontri"

di Silvano Clappis

Lo si può considerare un dizionario dei personaggi del Novecento l’ultima fatica letteraria di Leandro Castellani dal titolo "Incontri" (su Amazon, 10,40 euro) che poi prosegue "fra libri ribalte schermi microfoni e cineprese nonché con Papi, Presidenti e politici assortiti". È fuori strada chi crede che il vegliardo (88 anni) e lucidissimo regista fanese abbia scritto di ognuno dei 200 personaggi una biografia come si deve, perché gli incontri di Castellani sono certamente qualcosa di più: il ritratto acuto, documentato, poetico di un artista che nel corso della sua carriera, o meglio nel corso della sua vita, ha incrociato una galleria di celebrità che nei vari campi hanno scritto la storia del secolo appena trascorso. A partire dai politici.

Di Andreotti, Castellani scrive: "Mi colpì la sua cortesia, forse simulata, ma con tutte le stimmate della sincerità, la disponibilità garbata, nonché la sottile lucidità, sorretta da un’arguzia raffinata". Quanta differenza coi politici di oggi! Di Papi ne incontra ben sei, l’ultimo Giovanni Paolo II al quale presentò il suo film "Don Bosco": "Ci ricevette in un ambiente al piano terra a Castel Gandolfo. Si congratulò per il film e fece alcune domande sulla camorra. Un Papa giovane, vitale, dalla voce potente". I cantanti: dal giovanissimo Claudio Baglioni chiamato per una sigla a Renato Zero, Toto Cotugno, Ivan Graziani (scoperto suo parente alla lontana) a Raoul Casadei per sdoganare il liscio in tv. "Raoul nato maestro di scuola – racconta Castellani – diventò orchestrale per imposizione dello zio Secondo. Era inquieto e incontentabile. Non gli bastava il successo da balera o da festa popolare. Voleva conquistare platee più nobili e ribalte televisive ufficiali".

Poi gli scrittori, da Carlo Bo con cui si laureò, a Luciano Anselmi, amico di passeggiate notturne giovanili in riva al mare, a Edith Bruck, Raffaele La Capria, a Curzio Malaparte conosciuto proprio a Fano, Tonino Guerra incontrato a Mosca. E poi il suo mondo, quello del cinema, da Eduardo De Filippo a Roberto Rossellini, da Liliana Cavani a Federico Fellini che veniva a Fano a trovare il fratello Riccardo al collegio Sant’Arcangelo. "Riccardo l’ho conosciuto meglio – scrive il regista fanese – nel suo affetto un po’ rancoroso verso il fratello che, secondo lui, non se n’era occupato abbastanza, nel suo rimpianto per una carriera cinematografica di serie A abbandonata dopo quel suo primo film ’Storie sulla sabbia’, felliniano per eccesso". Che dire poi di Raffaella Carrà, incrociata sempre nelle assemblee di condominio perché abitavano a Roma nello stesso palazzo, o della quasi "fanese" Anna Magnani di cui racconta la nascita: sua madre Marina, sarta di Fano, resta incinta ad Alessandria d’Egitto e torna così a Fano, ma dopo il parto non se la sente di denunciare la nascita in Comune, in una piccola città dove si conoscono tutti, e così la registra il 7 marzo 1908 a Roma.