ANTONELLA MARCHIONNI
Cronaca

Condannati pusher formato famiglia. Cocaina pure nei pannolini dei bebè

Smerciavano ingenti quantità di droga proveniente da Torre Annunziata sulla piazza di Marotta e non solo

Guardia di Finanza e carabinieri hanno condotto le indagini che hanno portato agli arresti (foto d’archivio)

Guardia di Finanza e carabinieri hanno condotto le indagini che hanno portato agli arresti (foto d’archivio)

di Antonella MarchionniUn’azienda dello spaccio a conduzione familiare accusata di aver smistato, da settembre a dicembre 2022, circa 5 chili di cocaina, con approvvigionamenti di 500 grammi ogni 15 giorni. La vicenda giudiziaria che è stata definita ieri dal tribunale di Pesaro riguarda una vasta operazione della Guardia di Finanza e dei Carabinieri chiamata "affari di famiglia". Nell’ambito di quell’inchiesta erano state eseguite 11 misure cautelari personali a Marotta, quartier generale di una banda di origine napoletana. I componenti del gruppo criminale erano tutti accusati, a vario titolo, di aver preso parte ai traffici. Per 8 di loro è stato disposto il rito abbreviato e sono stati tutti condannati.

Camilllo Arcella, 41enne napoletano, era accusato di aver gestito il traffico in veste di capobanda. Per lui è stata disposta la pena più severa a 5 anni 4 mesi di reclusione e 24mila euro di multa. Due anni, 10 mesi e 10 giorni e 12.280 euro di multa per la compagna Sara Foglino, 32 anni. Condannato anche Felice Improta, 41 anni, a 5 anni 10 mesi e 24000 di multa. Due anni, 10 mesi e 12.240 euro di multa per Veneranda Mellone, madre di Arcella. Pasquale Arcella è invece il padre di Camillo, 70 anni ed è stato condannato a 4 anni e 18mila di multa. Carlo Mellone, 45 anni, a 4 anni, 2 mesi e 18.400 di multa, Matteo Melilli, 29 anni, a 4 anni e 4 mesi e 18.600 di multa e Ida Iovino, 41 anni, a 2 anni 9 mesi e 20 giorni e 12.200 di multa. Chiesto anche un patteggiamento a 8 mesi di carcere per un altro componente della banda. Altri due imputati assolti per reati connessi e uno condannato a sei mesi con l’abbreviato.

Lo droga proveniva da Torre Annunziata e da lì veniva trasportata verso Marotta per poi essere stoccata nelle abitazioni e in altri luoghi nella disponibilità degli indagati. Poi veniva tagliata, frazionata e venduta al dettaglio a Pesaro, Fano, San Costanzo, Acqualagna, Fossombrone e Mondolfo, oppure ceduta ad altri pusher. Tra le accuse anche quelle di nascondere la cocaina in mezzo ai pannolini dei figli. In un’occasione avrebbero anche temuto che uno dei bimbi di 2 e 3 anni potesse aver ingerito una dose.