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Condanna per lesioni a Fano: Paolo Diotallevi multato per violenza contro la cognata

Paolo Diotallevi condannato a Fano per lesioni alla cognata: multa e risarcimento per violenza contro le donne.

FANO – E’ stato condannato per lesioni nei confronti della cognata 58enne da parte del giudice di pace di Fano a 1400 euro di multa e 5mila di risarcimento alla parte civile oltre alla condanna alle spese legali e processuali. Paolo Diotallevi, 68 anni, presidente del Camping club di Fano era stato denunciato per aver lanciato alla donna, nel 2022, uno stendibiancheria. Le due famiglie condividono due appartamenti vicini e i rapporti sono tesi da anni.

La donna, che si è costituita parte civile assistita dall’avvocato Alessandra Angeletti, ha denunciato ai carabinieri che, un pomeriggio di gennaio di due anni fa, l’uomo le ha urlato contro dicendo che non voleva che lo stendino rimanesse davanti alla porta della sua lavanderia e glielo ha scaraventato addosso. La donna ha cercato di calmarlo ottenendo, di contro, uno spintone. Lo ha invitato a uscire ma lui le ha lanciato contro un altro stendino che si trovava appoggiato al muro della sua lavanderia.

La donna, che poi si è rivolta al pronto soccorso per farsi medicare, ha inoltre denunciato che il 68enne, anche a seguito della querela, ha continuato a sostenere che era pazza e che si era inventata tutto. I rapporti sono conflittuali da tempo al punto che, anche in passato, era finito in tribunale insieme alla moglie con una doppia condanna per stalking e violazione di domicilio. L’uomo, infastidito dal rumore della lavatrice, si era intrufolato nella loro abitazione per danneggiarla.

Nel 2015 fece irruzione nella taverna contro il nipote e gli amici. Altro attacco anche contro la cognata. "Non è davvero possibile né tollerabile che nel 2024 avvengano fatti simili – è il commento di un familiare della 58enne -. E’ una vergogna inaccettabile e un atto che dimostra ancora una volta quanto sia intollerabile la violenza contro le donne. Non è solo prevaricazione, è una forma di barbarie. È ora di dire basta, con fermezza e senza compromessi, a qualsiasi forma di abuso o sopraffazione fisica e psicologica".