Fano, 2 gennaio 2025 – E’ finita la storia del circolo cittadino di via Montevecchio. Ed è finita anche male perché il presidente Federico Bellocchi è stato denunciato all’autorità giudiziaria in base all’articolo 681 del codice penale per “aperture abusive di luoghi di pubblico spettacolo o intrattenimento”. L’ordinanza di cessazione immediata dell’attività è arrivata a distanza di poche ore dal cenone di Capodanno: erano già pronti e apparecchiati decine di tavoli per poco meno di 200 persone. L’ordinanza emessa dall’amministrazione è stata inviata oltre che alla Procura della Repubblica, alla polizia municipale, al commissariato, al comando dei carabinieri ed anche all’Ast provinciale.
Una storia, questa del circolo cittadino, che ricorda un altro caso simile, e cioè quello dello Chalet del Mar, ma con una differenza di non poco conto e cioè che il locale dell’Arzilla era circondato dalla sabbia e aveva la riva del mare ad oltre una decina di metri di stanza. Nel caso del circolo al primo piano di palazzo Montevecchio le condizioni non erano esattamente le stesse. Perché nel pomeriggio dell’altro ieri e cioè il 30 dicembre, hanno salito le scale dello storico palazzo del centro non solo i vigili urbani ma anche i funzionari dei vigili del fuoco. Il tutto dopo che erano stati effettuati accertamenti sempre da parte della polizia locale con il supporto di una pantera del commissariato.
Il problema di fondo è la mancanza di condizioni di sicurezza. Nel corso del sopralluogo, stando alle indiscrezioni, si stava allestendo una ulteriore stanza con tavoli per il cenone e davanti al bar sia vigili urbano che i vigili del fuoco hanno trovato (funzionanti), una postazione con consolle e casse musicali e mixer per il deejay. Ma il punto dolente di questa ispezione è stata la valutazione del rischio antincendio e “l’assenza dei requisiti minimi per l’esodo sia perché i percorsi di evacuazione sono lunghi e superiori a quelli stabiliti, sia perché il locale è dotato di un’unica porta d’entrata e d’uscita non adeguata per il deflusso”. Tutta una serie di carenze da cui il provvedimento di chiusura del locale.
Nel provvedimento del Comune seguito all’ispezione dei locali (600 metri quadrati) si lascia però una via d’uscita: ordina la chiusura fino alla regolarizzione di tutte le carenze rilevate. Ma è praticamente una pietra tombale su questo locale inviso anche ai residenti di palazzo Montevecchio che avevano presentato, attraverso un avvocato, anche un esposto. Una pietra tombale perché la regolarizzazione passa attraverso la realizzazione di una uscita di sicurezza, che dovrebbe essere realizzata all’interno di uno stabile, con tanto di scalone del Vanvitelli, tutelato fra l’altra dalla Soprintendenza.
m.g.