
Teresa Beltrami con il figlio Giuliano
Fano, 22 marzo 2025 – La profumeria Beltrami, di via Togliatti, saluta i suoi clienti: chiuderà intorno al 10 aprile. Dopo 60 anni di attività, dice addio al commercio un’impresa di successo avviata a Lucrezia nel 1965 dai coniugi Teresa e Giovanni Beltrami, che oggi hanno 86 e 90 anni. Negli anni ‘80 del secolo scorso la profumeria ha aperto anche a Fano, prima in piazza Marcolini poi in via San Paterniano e infine dall’89 in via Togliatti. “In tutte le imprese – commenta Giuliano Beltrami che da diversi anni ha preso in mano la gestione dell’attività – c’è un inizio e una fine”. Certo una decisione difficile ma assunta dalla famiglia con serenità. “Andare avanti – prosegue Beltrami – sarebbe stata dura, di fronte avremmo avuto più sacrifici che benefici. Questo tipo di attività richiede un impegno continuo, 24 ore su 24, si pensa al lavoro anche quando il negozio è chiuso”.
Alla responsabilità di gestire qualunque impresa si aggiunge la complessità di una profumeria, che non si riduce solo alla vendita dei profumi ma riguarda tutta una serie di marchi per la bellezza e la cura della persona: “Il nostro tipo di attività richiede la conoscenza specifica dei prodotti – afferma Beltrami – e l’aggiornamento continuo del personale, a cui abbiamo sempre tenuto tantissimo. Aggiornamento indispensabile per fornire i giusti consigli e i corretti suggerimenti alla clientela. Poi servono la conoscenza delle lingue e l’uso delle tecnologie”. Beltrami conferma come le vendite online incidano negativamente sul commercio tradizionale. “Spesso – afferma – si preferiscono gli acquisti online per risparmiare pochi euro rinunciando al servizio che solo un negozio può offrire”. Con la chiusura della profumeria Beltrami scompare l’ennesimo esercizio commerciale a conduzione familiare e quindi radicato nel tessuto cittadino. Solo a novembre dello scorso anno ha cessato l’attività, la storica profumeria Taussi, in centro storico. Un trend negativo, quello della scomparsa dei negozi a conduzione familiare, che sembra non fermarsi con conseguenze economiche e sociali che si riflettono su tutta la città. Se il centro storico, dove c’è la maggiore concentrazione di attività, è quello che ancora sembra registrare il più alto numero di serrande abbassate, in realtà a soffrire sono tutti i quartieri della città. “Ringraziamo – conclude la signora Teresa – tutti i clienti che ci hanno sempre sostenuto in questi anni”.