MARCO D'ERRICO
Cronaca

Fano, allarme salma in obitorio. Si pensa al risveglio di un cadavere

Attimi di panico nella camera mortuaria del Santa Croce

Obitorio

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Fano, 14 aprile 2018 - Scatta l’allarme salma, facendo pensare a un possibile risveglio, ma l’episodio era dovuto allo spostamento accidentale del braccio del defunto da parte degli operatori dell’obitorio. E’ accaduto nella camera mortuaria del Santa Croce, dove i corpi senza vita sono deposti su pianali di acciaio, in attesa della vestizione, durante le 24 ore di osservazione successive alla morte, come prevede la legge.

Per un controllo in tempo reale di possibili morti apparenti, a un arto dei defunti viene applicato un cordino, collegato a un sensore che attiva l’allarme acustico in caso di movimento. «Quel campanello è sempre muto – racconta Rosella Sabbatini, responsabile dell’obitorio – e quando suona tutti si impressionano, anche se si tratta di un falso allarme. L’ultima volta che è scattato il segnale acustico, di sera tardi, il custode mi ha telefonato impaurito a casa, dicendomi di correre in obitorio, da dove era giunto il segnale del movimento di una salma. Mi sono precipitata col cuore in gola, e confesso di aver preso molta paura, pensando di trovarmi di fronte a un defunto ritornato in vita e, pur essendo felice di immaginare una vita strappata alla morte, nutrivo al contempo il timore di una sua possibile reazione violenta nei miei confronti. Una volta entrata nell’obitorio, ho invece constatato che l’allarme si era innescato per uno spostamento del braccio, dovuto al caratteristico irrigidimento della salma dopo il decesso».

Il sistema di sicurezza, da qualche tempo collegato all’ospedale di Pesaro che poi ricontatta quello di Fano, ha pure la funzione di segnalare i furti in danno delle salme, come peraltro accaduto in passato, allertando il personale di sorveglianza. Rosella Sabbatini, custode da molti anni della camera mortuaria, è suo malgrado testimone discreta di tanti avvenimenti e aneddoti, vissuti in quella difficile zona di confine, dove riesce a operare sempre con grande umanità.

«Purtroppo – aggiunge – i furti continuano ancora in obitorio, questa volta nuovamente ai danni della cassetta delle offerte. Il cappellano, qualche giorno fa, ne ha scoperto uno piuttosto ingente di banconote, messo a segno col solito sistema del nastro biadesivo, introdotto nel contenitore destinato alle offerte con un pezzo di fil di ferro».