"Una scelta scellerata, con danni collaterali ingenti e un impatto devastante". Così il sindaco Luca Serfilippi liquida il bypass ferroviario tra Pesaro e Fano, voluto dall’europarlamentare Matteo Ricci (vice presidente della commissione europea trasporti) che quando era sindaco di Pesaro ha trovato le risorse per la sua realizzazione. Per Ricci la perdita di un miliardo 800mila euro messa a bilancio dal governo Draghi sarebbe "il più grande furto della storia delle Marche". Di tutt’altro avviso il sindaco Serfilippi per il quale "il bypass avrebbe spaccato la città, accentuando in modo drammatico la divisione tra Fano nord e Fano sud, avrebbe compromesso qualità della vita dei cittadini e causato una frammentazione urbanistica devastante: immaginate piloni alti decine di metri, eretti vicino alle case, che avrebbero trasformato il paesaggio urbano in maniera irreversibile".
Serfilippi smonta con fermezza le proposte di Ricci, accusandolo di essere "venuto a Fano (l’europarlamentare ha partecipato lo scorso 25 ottobre ad una iniziativa del Pd dedicata alle infrastrutture, ndr) solo per alimentare il conflitto e ottenere visibilità regionale". Per poi aggiungere: "C’è di più: le Marche già vivono un isolamento infrastrutturale che ci penalizza e ci distanzia dalle altre regioni. Questo progetto avrebbe segnato una condanna definitiva per il nostro territorio, eliminando qualsiasi possibilità di colmare questo gap e di sviluppare un sistema infrastrutturale equo e moderno".
"Il futuro infrastrutturale delle Marche – ancora Serfilippi – deve essere basato su una visione unitaria e inclusiva per tutta la costa adriatica, garantendo benefici equi a tutte le comunità. Non possiamo permettere che decisioni miopi creino una divisione tra nord e sud delle Marche, compromettendo la coesione territoriale e l’equilibrio regionale. È incredibile come Ricci, che si oppone all’Autonomia Differenziata perché spaccerebbe il Paese, sul bypass ferroviario tiri dritto, incurante di spaccare in due le Marche".
Infine il primo cittadino si rivolge al consigliere regionale Renato Claudio Minardi (Pd): "È ormai chiaro che si limita a fare da megafono a Ricci, probabilmente per garantirsi la ricandidatura come consigliere regionale. Sembra più interessato a mantenere il suo ruolo che a rappresentare davvero gli interessi delle Marche: essere politici significa lavorare per il bene comune, mettendo da parte interessi personali o locali".
an. mar.