"Un focolaio prevedibile. Se fosse successo a giugno saremmo stati nei guai". Così Roberto Burioni, professore di microbiologia e virologia all’università Vita-Salute San Raffaele di Milano, commentando via social la notizia degli 11 casi di Dengue nell’area di Fano, che ora in meno di 24 ore sono quasi raddoppiati salendo a 20 casi, di cui soltanto uno dei pazienti infettati presenta una storia di viaggio in area endemica, come ha riferito la Regione Marche dopo la riunione del Gruppo operativo regionale per le emergenze sanitarie (Gores). "Come era prevedibile per i motivi che ho molte volte spiegato qui e in Tv, ecco un focolaio autoctono di Dengue – ha scritto sui social –. In questa pessima notizia una fortuna notevole: siamo a settembre e ci aspetta (speriamo) il freddo. Se fosse accaduto a giugno saremmo stati nei guai, non solo per la salute, ma anche per il turismo. Le zanzare sono una grave minaccia alla nostra salute: dove ci sono gli uomini non devono esserci. Punto e basta". E a chi gli ha fatto presente, però, che "questa sua affermazione da un punto di vista ambientale è un disastro. Ci sarebbero enormi danni anche per l’Homo sapiens stesso" Burioni ha replicato mostrando una pubblicazione scientifica di Nature che descrive come sarebbe il mondo senza zanzare. Ricordando infine che "nel 1946 abbiamo eradicato la zanzara anofele e con lei la malaria. I mezzi ci sono, bisogna decidere se usarli".
ti.pe.