Fano, 1 ottobre 2024 – La Dengue a Fano? Il virologo Roberto Burioni parla di “situazione fuori controllo” e di un numero di casi che sarebbero come minimo il doppio di quelli accertati, ovvero 102.
"Speriamo nell'arrivo del freddo. Di nuovo, pensate fosse successo a giugno". E' la riflessione postata su Facebook dal professore dell'università Vita-Salute San Raffaele di Milano.
Il maxi focolaio di Dengue riguarda, appunto, l’area della città di Fano, in provincia di Pesaro Urbino dove i casi accertati sono ormai a quota 102. Burioni evidenzia come vada considerato anche il sommerso.
La chiave, ammonisce, è "eliminare le zanzare tigre che trasmettono la malattia".
Nelle farmacie comunali è in distribuzione il kit con 10 larvicidi, uno spray repellente e una pennetta disinfettante al prezzo calmierato di 15 euro (800 quelli disponibili complessivamente).
Dal punto di vista medico, spiega Burioni, sentito dall'Adnkronos Salute, "dove ci sono uomini non ci devono essere zanzare tigre. Fine del discorso. Se poi per altri motivi si decide di non eradicarle (magari di non provarci neanche) la questione è politica, e bisogna in questo caso essere pronti a pagare il prezzo della diffusione evitabile di queste malattie. Non dimentichiamo che nel 1946 abbiamo eradicato dall'Italia la zanzara anofele, e con essa la malaria".
Dengue, farmaci e vaccino: cosa sappiamo
Burioni tiene a precisare che "la Dengue non è, come hanno improvvidamente detto alcuni, una semplice influenza. Nella maggioranza dei casi la malattia, pur gravata da sintomi fastidiosi (in molti Paesi la chiamano 'febbre spaccaossa'), guarisce spontaneamente. Ma in un paziente su 20 ha un decorso molto più grave e può essere addirittura fatale. Non abbiamo farmaci specifici e abbiamo da pochissimo un vaccino, che però è inutilizzabile nel contesto italiano e sembra non avere un'efficacia altissima".
Trasmissione e vaccino anti Dengue
La Dengue, ricorda, "viene trasmessa esclusivamente dalle zanzare tigre (non le altre specie), che pungono un individuo infetto (che in oltre il 50% dei casi è asintomatico), si infettano a loro volta e rimangono in grado di trasmettere la malattia per tutta la loro vita, che è di un mese circa".
Per fortuna, prosegue Burioni, "nella situazione di Fano un aiuto ci dovrebbe arrivare dall'abbassarsi delle temperature. Sotto i 16 gradi le zanzare tigre diventano molto meno attive e quindi meno efficaci nel trasmettere l'infezione. Però pensiamo cosa sarebbe successo in una zona a vocazione turistica se questa situazione si fosse verificata non ai primi di ottobre, ma in giugno. In questo momento, se io fossi un turista a Fano, me ne andrei immediatamente. Questa volta probabilmente ci è andata bene, ma impariamo per il futuro".
Lotta alla zanzara tigre
E' ovvio, continua il virologo, "che in questo contesto il modo per controllare la Dengue è agire sul vettore, quindi sulla zanzara tigre. Dobbiamo usare repellenti (quelli veri, non quelli 'naturali'), far sì che le zanzare non possano deporre le uova e quindi proliferare (quindi eliminare tutti i ristagni di acqua, anche se minimi). Ovviamente quando è in corso un focolaio epidemico diventa indispensabile uccidere le zanzare adulte e potenzialmente in grado di trasmettere l'infezione, per cui bisogna agire con grande energia".