ANNA MARCHETTI
Cronaca

Branco di lupi azzanna le oche e i cigni del Canale Albani

Morto anche ‘Ugo’, l’unico esemplare di colore nero. Carcasse di animali sparsi in tutto il corso d’acqua. Nessuno ha visto i predatori

Il cigno nero soprannominato ’Ugo’ che da 12 anni viveva lungo il Canale Albani scivolando sulle acque. I lupi lo hanno azzannato e ucciso

Il cigno nero soprannominato ’Ugo’ che da 12 anni viveva lungo il Canale Albani scivolando sulle acque. I lupi lo hanno azzannato e ucciso

Fano, 1 agosto 2024 – Strage di anatidi al Canale Albani, nel cuore della città. Morto anche il cigno nero Ugo, ormai considerato la mascotte del Canale vista la sua permanenza, 12 anni, lungo il corso d’acqua. Non è escluso che a causare la morte degli animali, principalmente oche, siano stati più lupi. Il Comune, però, non conferma. “Sono in corso gli accertamenti – fanno sapere dal palazzo comunale – per individuare la specie responsabile delle uccisioni sulla base delle modalità con cui è avvenuta e delle impronte ritrovate sul fondo fangoso”. “In totale abbiamo raccolto – riferisce il presidente del Progetto Ugo, Giuseppe Curina – 10 anatidi morti, compreso Ugo, più un’oca paralizzata che non sappiamo se si riprenderà. Altre 10-12 si sono salvate rifugiandosi alla Liscia mentre qualche anatra, che magari si era nascosta, potrebbe uscire fuori nei prossimi giorni. Altre sono state portate via dai predatori”.

Le carcasse degli animali morti sono state trovate nella mattinata di ieri dal presidente dell’associazione Progetto Ugo, Giuseppe Curina, che ha subito dato l’allarme. “Curina ha anche verificato – fanno sapere dal Comune – come i germani reali selvatici, che si muovono autonomamente, se ne fossero andati, mentre sul posto erano rimaste le oche e il cigno Ugo”. Quest’ultimo sarà sepolto lungo la sponda del Canale dove ha vissuto così a lungo. E ancora il Comune: “Le oche e il cigno sono deceduti per predazione diretta, mentre altri anatidi, pur non presentando ferite esterne, si presume siano morti per schiacciamento da predazione o per infarto. Al momento, sono stati ritrovati vivi solo 3 esemplari, che sono stati prelevati e messi al sicuro dai volontari dell’associazione Progetto Ugo”. A favorire i predatori potrebbe essere stato il Canale in secca, non avendo gli animali predati via di fuga proprio per l’assenza di acqua. Le carcasse ritrovate sono state portate dal dottor Ridolfi all’Istituto Zooprofilattico per effettuare l’esame necroscopico. “Siamo profondamente rammaricati per quanto accaduto - hanno dichiarato il sindaco Luca Serfilippi e l’assessora Loredana Maghernino - Ora attendiamo l’esito degli accertamenti. Sarà nostra cura continuare a proteggere gli animali rimasti”.

Per il presidente Giuseppe Curina è l’occasione per rilanciare il tema dell’uso del Canale Albani e della salvaguardia dei suoi animali, come avviene in altre parti d’Italia. “Sarebbero bastati 50-60 cm di acqua all’interno del Canale – fa presente Curina – per evitare di trasformare oche e cigni in prede”. La notizia ha fatto il giro dei social tanto più che da giorni il Canale Albani e i suoi animali sono oggetto di attenzione da parte dei cittadini proprio a causa della totale mancanza di acqua e alcuni giorni fa la Protezione civile aveva predisposto gli abbeveratoi. Nessuno si sarebbe aspettato un attacco di predatori, probabilmente lupi, e c’è già chi si chiede se ci sia un problema di sicurezza per i cittadini.