
Michela Belancini e Domenico Ventura mostrano il nuovo braccialetto che sarà sperimentato al Pronto soccorso di Fano
Fano, 1 febbraio 2024 – Leggendo le cronache degli ultimi mesi più di una volta è capitato di domandarsi come potesse accadere che delle persone giunte al Pronto Soccorso, a un certo punto ne fuggissero facendo perdere le proprie tracce fino al giorno della ricomparsa, nel peggiore dei casi, dei loro corpi sul greto di un fiume o nel fitto della boscaglia. Persone spesso accomunate da un disagio mentale, o da uno stress psicofisico tale da renderli poco o nient’affatto collaboranti con i sanitari. "In quei casi – dice Giancarlo Titolo, primario del Pronto soccorso di Pesaro e Fano – o hai l’aiuto di un familiare o c’è il rischio concreto che il paziente si perda o si disorienti. Per questo abbiamo studiato una maniera per intercettarli, aumentando al contempo il livello di sicurezza delle persone".
La tecnologia è venuta in soccorso, tramite l’utilizzo di braccialetti con sensori che non solo permettono la geolocalizzazione ma anche il monitoraggio dei parametri del paziente, tramite un ’alert’ che segnala ogni variazione e permette di intervenire in tempo utile. E’ una sperimentazione unica nelle Marche, ma già attivata con soddisfazione in altri ospedali d’Italia. All’inizio verrà utilizzato esclusivamente per il periodo di degenza in Pronto soccorso, ma successivamente potrebbe trovare sviluppi interessanti: se darà i risultati sperati, un domani potrà essere utilizzata anche per i pazienti cronici trattati a domicilio. "In questo modo – spiega il direttore Generale Ast Pu Nadia Storti – si potranno evitare ulteriori accessi ai pronto soccorsi, intervenendo in tempo reale per aumentare la qualità di vita di queste persone in un’ottica rivolta sempre di più alla medicina di prossimità".

"Per i prossimi tre mesi – spiega Giancarlo Titolo - al paziente fragile (per esempio con demenza senile, Alzheimer, problematiche psichiatriche o pediatrici) che arriverà in triage al pronto soccorso, sarà apposto un braccialetto con un sensore oppure un piccolo anello, che permetterà agli infermieri sia la geolocalizzazione, che la visualizzazione costante dei parametri vitali, compresa la glicemia. I dati sanitari e quelli inviati attraverso il sistema informatico vengono elaborati e trasmessi su una sorta di lavagna che permetterà agli operatori sanitari di avere sempre sotto controllo il paziente stesso". Mediamente, sono 5 o 6, su un totale di un centinaio di accessi, i pazienti fragili che ogni giorno hanno bisogno delle cure del Pronto soccorso. E sono 5 o 6 anche i dispositivi di geolocalizzazione (più una ventina di devices ad anello che misurano i parametri) che, per iniziare, saranno utilizzati al Santa Croce. "Una piccola rivoluzione – dice il dottor Titolo –, molto utile per la gestione dell’organizzazione soprattutto in queste settimane di maxi afflusso. Una sperimentazione che aiuterà gli operatori sanitari ma che contribuirà ad aumentare la sicurezza del paziente durante tutto il suo percorso all’interno dell’ospedale".
"Il braccialetto elettronico – conclude l’assessore alla Sanità della Regione Marche Filippo Saltamartini - grazie alla telemedicina è uno strumento prezioso per ottimizzare le risorse e migliorare la tempestività delle cure. Questo dispositivo ci permetterà di offrire un servizio ancora più centrato sul paziente, migliorando l’efficienza del Pronto Soccorso e riducendo i tempi di attesa".