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Boato al ’Don Bosco’: 200 no all’antenna

L’altroieri la prima riunione del comitato dei contrari, che punta a crescere. Presente il vicesindaco: "Ora c’è tempo per trovare altri siti"

La riunione di martedì a Vallato, nella Casa della comunità Don Paolo Tonucci

La riunione di martedì a Vallato, nella Casa della comunità Don Paolo Tonucci

di Anna Marchetti

Si oppongono all’installazione dell’antenna 5G, alta 32 metri, che Iliad ha intenzione di posizionare nel campo Don Bosco dell’istituto Don Orione. Sono già 200 i cittadini che hanno aderito alla sottoscrizione promossa dal nuovo comitato che, martedì sera, ha organizzato la sua prima riunione, a Vallato, nella Casa della comunità Don Paolo Tonucci. "Non ci fermiamo qui – assicura Davide Celani, uno dei promotori della mobilitazione popolare – è nostra intenzione proseguire con la sottoscrizione. Chi vorrà potrà venire a firmare sabato 19 ottobre, dalle 9 alle 12, sempre alla Casa della comunità Don Tonucci al Vallato". Le firme saranno poi consegnate al vicesindaco e assessore all’Ambiente e all’Urbanistica, Loretta Manocchi, che martedì sera ha voluto partecipare alla prima riunione del comitato.

Sala piena dei tanti cittadini in lotta con le antenne della telefonia, chi da pochi mesi, chi da anni. Ai fanesi che hanno incalzano il Comune affinché si opponga all’installazione delle nuove antenne, l’assessore Manocchi ha assicurato: "Siamo riusciti a ottenere da Iliad il rinvio per un mese della terza conferenza dei servizi, dopo che le altre due avevano già espresso parere favorevole. Abbiamo tutto il tempo per individuare siti pubblici alternativi". Al momento, la prima proposta del Comune di trasferire l’antenna dal Don Orione allo stadio è stata rifiutata dalla compagnia. Quest’ultima ha suggerito altre due soluzioni, a circa 3-400 metri dal sito attuale. Soluzioni che non sono state accolte dall’Amministrazione comunale in quanto ancora troppo vicine alle abitazioni. In fase di valutazione da parte del Comune c’è l’ipotesi di un sito attualmente privato ma nel quale è prevista la futura realizzazione di un parcheggio: la soluzione, però, appare piuttosto elaborata.

Come detto dal vicesindaco Manocchi, il Comune ha un mese di tempo per avanzare, attraverso l’ausilio dei tecnici, ulteriori proposte alternative. "Nel frattempo sto nuovamente esaminando – fa sapere Manocchi – la normativa vigente e le sentenze emesse su questa materia. Ho scritto a Polab (la società che ha redatto il piano antenne ed è esperta in materia, ndr) per avere il loro parere in merito alle sollecitazioni che ci sono state avanzate dalle persone presenti alla riunione".

Alcuni residenti hanno richiamato le recentissime ordinanze emesse da alcuni sindaci italiani, ad esempio quello di Ravenna, contro l’istallazione delle antenne e a tutela della salute dei cittadini. Così come sono stati ricordati gli studi condotti dall’istituto Ramazzini di Bologna in merito agli effetti sulla saluta umana delle onde elettromagnetiche e delle radio-frequenze delle bande 2G e 3G. Per l’ex assessore Davide Rossi: "La questione non è tecnica ma politica: invito il Comune a costituire un tavolo di esperti che discuta e valuti l’impatto del 5G sulla salute dei cittadini".