
Fano, 20 giugno 2023 – Quando riprenderanno gli scavi archeologici nell’ex cantiere edile di via Vitruvio? Dopo l’entusiasmo suscitato a marzo dal ritrovamento dei resti di un importante edificio pubblico romano, forse la tanto ricercata basilica di Fano di cui parla Vitruvio nel De Architectura, ad oggi l’indagine archeologica è ferma.
La Soprintendenza ha aggiudicato l’appalto dei lavori, ma gli archeologi non sono ancora operativi. Non si è provveduto ad alcuna comunicazione ufficiale sui tempi e le modalità della nuova campagna di scavi, nemmeno nei confronti del Comune, nonostante l’impegno di Ministero e Soprintendenza "per una condivisa strategia di comunicazione – queste le parole usate nel comunicato stampa pubblicato il 21 aprile sul sito del Ministero – finalizzata ad aggiornare la comunità sullo stato di avanzamento dei lavori".
Sono già trascorsi tre mesi dal ritrovamento degli imponenti resti (muri spessi 1,50 metri, rivestiti di lastre di marmo di colore verde e rosato) che hanno suscitato l’attenzione di tutti i media nazionali e portato il Ministero della Cultura a stanziare 45mila euro per proseguire gli scavi. In quei giorni si era parlato anche della visita a Fano del ministro Gennaro Sangiuliano, ma non se n’è saputo più nulla.
Tra l’altro la cifra destinata agli scavi, tolta l’Iva e le spese tecniche, sarebbe più contenuta: si parla di circa 30mila euro. "Ribadiamo la nostra disponibilità – conferma l’assessore alla Cultura, Cora Fattori – a integrare la cifra con altri 20mila euro".
Sarà la Soprintendenza a decidere se utilizzarli per saggi di scavo su via Vitruvio o se concentrarsi esclusivamente sull’area archeologica dell’ex cantiere edile. Proprio per mettere a conoscenza la città del valore dell’ area archeologica di via Vitruvio, l’assessorato alla Cultura aveva pensato di organizzare un incontro pubblico per giovedì 15 giugno, il giorno precedente le Giornate europee dell’Archeologia, che si sono concluse domenica. "Abbiamo inviato la richiesta alla Soprintendenza – fa notare Fattori – ma non c’è stata alcuna risposta. Nei mesi scorsi con la Soprintendenza abbiamo realizzato una serie di laboratori nelle scuole cittadine ma ora ci piacerebbe condividere una strategia per la valorizzazione degli scavi".
Fano da due anni è anche in attesa che la Soprintendenza firmi la convenzione con il Centro studi Vitruviani, il Comune e le Università di Urbino e di Ancona. La convenzione riguarda la carta archeologica di Fanum Fortunae e la creazione di un data base scientifico a disposizione degli studiosi e utile nella gestione delle aree pubbliche e private. Lavoro che sta comunque andando avanti e che presto, con o senza la firma della Soprintendenza, sarà presentato alla città.