TIZIANA PETRELLI
Cronaca

Beatrice Luzzi, altro che soap e reality: “La mia vita ribelle”

L’attrice venerdì a Passaggi Festival, al via oggi, per un incontro sulle donne che hanno sfidato la mafia per amore

Beatrice Luzzi sarà a Passaggi Festival di Fano edizione 2024

Beatrice Luzzi sarà a Passaggi Festival di Fano edizione 2024

La notorietà è arrivata prima con la soap opera Vivere, poi con l’ultima edizione del Grande Fratello di cui è stata definita la vincitrice morale.

Beatrice Luzzi, 53 anni, mamma, autrice televisiva e attrice, sarà venerdì a Passaggi Festival per presentare con Alessandra Longo (piazza XX Settembre ore 22.30) il libro "Le Ribelli. Storie di Donne che hanno sfidato la Mafia per amore" (Solferino) scritto da Nando dalla Chiesa con cui ha un legame di amicizia da 20 anni.

Era il 2008 quando Dalla Chiesa scrisse per lei il monologo teatrale ‘Poliziotta per amore’ in memoria dell’agente di scorta Emanuela Loi, morta nella strage di via D’Amelio. "E’ stata l’esperienza professionale più bella - rivela la Luzi -. Perché Nando fu generosissimo, vi riassunse tutta la sua esperienza. Mi ha permesso di affrontare un palcoscenico da sola, su tante piazze, conoscendo realtà e persone straordinarie".

Dalla Chiesa è anche padrino di uno dei suoi figli.

"Perché nel frattempo ho avuto due gravidanze".

Come è nata quest’amicizia?

"Il primo incontro è stato a Vietri attraverso i canali di Libera. Avevo appena realizzato il documentario ’Italia Nostra Cosa’, lui lo ha molto apprezzato. A Libera invece ero arrivata grazie a Valerio Piccioni che mi chiese uno spettacolo per la Corsa di Miguel, una lettura di poesie di Miguel Sanchez il podista e poeta argentino, desaparecido".

Laurea con lode in Scienze politiche poi incarichi a Bruxelles, nell’ambito degli Aiuti Umanitari. Come è arrivata a fare l’attrice?

"A Bruxelles soddisfacevo il mio bisogno di essere utile al mondo. Ma mi sono resa conto che poco avrei contribuito a questo mio grande ideale. Quegli aiuti erano l’anello di una catena di sfruttamento dei Paesi in via di sviluppo, che si potevano aiutare in modo più semplice. Mi sono detta: se devo bluffare, tanto vale farlo in modo più onesto. La recitazione è stata un’opzione fin da bambina. In quel momento ho capito che era quella giusta, perché mi permetteva di vivere più vite".

Vite che racconterà in un libro. Ha iniziato a scriverlo?

"Dopo sette mesi di isolamento nella ‘Casa’, ho avuto tante cose da fare. Spero di avere tempo per cominciarlo ad agosto. Su suggerimento del mio amico Aldo Cazzullo l’idea è partire da alcuni spunti di quanto accaduto al GF per raccontare le mie battaglie. Sono sempre stata propensa a difendere i più fragili e credo profondamente nel principio socialista delle pari opportunità per tutti".