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Una datata foto dell’Alma. Ora il destino. sembra giocarsi contemporaneamente su più tavoli
Il destino dell’Alma Juventus Fano sembra giocarsi contemporaneamente su più tavoli da gioco dove ognuno dei protagonista getta le "fiches" sperando che in uno di questi esca il numero vincente. Ogni qual volta la città si mette in moto, o meglio, si palesano soggetti volenterosi nel voler rimettere lo storico club in mano ai fanesi ecco che sorgono divisioni e si mettono in moto forze uguali e contrarie che finiscono per mandare all’aria tutti i buoni propositi.
Pare essere questa la lezione venuta fuori da quanto è successo in questi ultimi giorni, cioè dopo che si era sparsa la notizia di un preliminare di accordo tra il presidente dell’Alma Salvatore Guida e l’imprenditore fanese Teodosio Auspici che insieme ad altri avrebbe provato a salvare la società granata. Sul perché la trattativa per il momento non sia giunta in porto le interpretazioni sono diverse e tutte legittime.
Il presidente Guida ha parlato di cordate che alla fine si sono arenate per mancanza di sostegni. Leggasi ovviamente sostegni finanziari. L’imprenditore Auspici ha tenuto a sottolineare come "in tutta questa vicenda che mi ha visto impegnato le manovre più o meno velate che posso immaginare provenissero all’origine dall’ex presidente dell’Alma Mario Russo abbiano condizionato di molto il percorso che avrebbe dovuto portare ad una eventuale chiusura dell’accordo sul quale c’era una intesa di massima".
Il riferimento indiretto riguarderebbe il pignoramento delle quote sociali dell’Alma Juventus srl da parte di Russo per il mancato pagamento da parte di Guida di 15mila euro come afferma quest’ultimo. È certo che anche il peso dei debiti abbia influito sulle mosse di tutti i protagonisti.
Il motivo è semplice: chi decide di voler salvare il marchio storico di Alma Juventus Fano, in questa fase, è costretto automaticamente a sobbarcarsi un deficit fatto da altri. E allora qualcuno comincia a domandarsi se tutto ciò valga effettivamente la pena per una squadra destinata a scendere in Promozione. Il presidente Guida ha parlato ultimamente di 220mila euro di debiti pregressi, ma non si sa se in questa cifra sono compresi i rimborsi per le vertenze dei calciatori della scorsa stagione, - circa 50mila euro - rimborsi che devono essere saldati entro oggi altrimenti la società incorre in punti di penalizzazione in classifica da scontare in questo o nel prossimo campionato.
Ci sono poi il contenzioso con l’Inps e le spese vive per andare avanti in questo torneo. Si parla di 60mila euro compresi i pochi spicci di rimborso ai giocatori. Spese che si accumulano ogni giorno che passa, come dimostra anche il caso dell’albergatrice di Cattolica che reclama i mancati pagamenti per gli alloggi di alcuni giocatori stranieri sistemati all’hotel Novecento. Sembrerebbe che un paio di loro, non avendo ricevuto soldi ma solo promesse, abbiano lasciato la scorsa notte l’albergo. E già perché in tutto questa marasma il calcio giocato diventa l’ultima cosa a cui pensare.