di Anna Marchetti
"Un bel regalo sotto l’albero di Natale per Sant’Orso: sono partiti i lavori (sono in corso i carotaggi) dell’impianto agrivoltaico alto 6 metri, che si estende su una superficie di circa 5-6 ettari a ridosso dell’area del distributore di carburante di via Bellandra a meno di 100 metri dal centro abitato". A lanciare di nuovo l’allarme è il coordinatore di Forza Italia, Enzo Di Tommaso, che già ad aprile 2023 aveva messo in guardia "sull’impatto ambientale e sulle conseguenze sul quartiere" di tale insediamento. "Si parla di un impianto che rimarrà li almeno 25-30 anni in un’area che, insieme ai 50 ettari intorno al centro abitato di Sant’Orso, costituiva un polmone verde per mitigare gli scarichi inquinanti dell’A14".
Di Tommaso ricorda che l’autorizzazione all’impianto è arrivata "tramite un procedimento chiamato ’Pass’ con la convocazione della conferenza di servizi dove, con tutti i pareri favorevoli, è concessa l’autorizzazione. Sicuramente la giunta precedente ha ritenuto idoneo il sito e si è espressa favorevolmente". In realtà la giunta Seri non si era espressa favorevolmente su tale impianto anche se il parere del Comune non era vincolante. Neppure la legge regionale approvata a marzo 2024, che secondo l’allora consigliere regionale Luca Serfilippi avrebbe dovuto individuare siti idonei e non, per fotovoltaico, agrivoltaico e pure per i container di accumulo di energia di cui si parla a Carrara, sembra sia servita a tutelare il territorio fanese.
Infatti a Sant’Orso è in partenza l’impianto agrivoltaico e a Carrara si procede verso la creazione di un impianto Bees (grandi container per l’accumulo di energia elettrica). Il pericolo è che Fano, come aveva già stato messo in evidenza l’ex vicesindaco Fanesi, diventi un polo di attrazione per tali tipi di impianto a causa della prossima costruzione a Carrara della stazione di conversione da parte di Terna con il progetto Adriatic Link.